Ranieri: “La Roma deve lottare per le prime posizioni”

(CONFERENZA STAMPA INTEGRALE DI CLAUDIO RANIERI – FORZA-ROMA.COM) – La prima conferenza di Claudio Ranieri è una di quelle che ti lasciano il segno, grandi parole per la Sensi, per Luciano Spalletti e soprattutto per il suo ritorno alle origini. Da testaccino Ranieri è felicissimo di aver sposato il progetto Roma.
Ecco la conferenza stampa integrale di Claudio Ranieri al primo giorno da allenatore della As Roma:
Cosa si sente di promettere?
“Qui negli ultimi quattro anni Luciano ha fatto vedere uno dei più bei ‘calci’ che si potesse vedere in Europa, da esterno dicevo che Barça, Roma e Arsenal erano le migliori per gioco. Vedere la Roma all’estero e in Italia era meraviglioso. È una squadra che ha fatto benissimo. Spalletti va ringraziato. Adesso però cambia la testa e cambiano le idee. Il calcio è uno le teste sono tante. Non posso dire che saremo spumeggianti come la squadra di Spalletti, io sono diverso, mi sento di promettere questo, prometto di dare tutto me stesso, dopo trentacinque anni torno a casa e sapete per me cosa vuole dire. Un anno e mezzo fa questa squadra era a mezz’ora dallo scudetto, a noi servirà un pizzico di fortuna che quella squadra non ha avuto sennò lo avrebbe centrato. Credo la squadra debba tornare a lottare per le prime posizioni. Si sono perse due partite purtroppo, ma i tifosi meritano di stare in alto, lottare e sognare”.
Giochiamo con le figurine: sotto quali club si trova la Roma a livello tecnico?
“Facciamo due mestieri differenti, io non gioco con le figurine, devo portare fatti. Questa squadra ha fatto benissimo per quattro anni, ha avuto infortuni che l’hanno limitata l’anno scorso. Farò del mio meglio per riportare la squadra a quei livelli”.
Ha visto la Roma nelle prime due gare?
“Un’occhiata glie l’ho data, ma guardavo più il calcio estero. Ai ragazzi ho detto che non mi sarei mai aspettato di essere qui oggi. Dobbiamo reagire subito, già dalla prossima gara, entrare in sintonia subito, guardarci negli occhi e tirare fuori il meglio per la squadra”
Cosa si aspetta di trovare?
“Due partite non significano nulla, se si raggiungono i risultati di un anno fa è perché la squadra era forte, volitiva, pronta, tutti si sentivano parte del progetto. Adesso deve risentirsi forte, pronta, determinata, abbiamo possibilità per competere con tutti. Adesso non dobbiamo prendere in giro i tifosi con promesse, ma lavorare seriamente”.
Cosa si aspetta dalla squadra e da Totti?
“Parlerò con tutti. Cosa mi aspetto da Totti? Che faccia Totti. È immenso, ha fatto e farà grandi cose, è un punto di riferimento per società e allenatore. Do grande considerazione al mio capitano, così sarà con lui”.
Lo staff rimarrà al completo?
“Ci saranno tutti e quattro, in più sto cercando nel vecchio staff. Con Bertelli, che era con me nella vecchia Fiorentina, sto parlando. Chiederò alla dirigenza, sarei felice se restasse con me”.
Pensa di dare fiducia a Julio Sergio in porta in attesa di Doni e Lobont?
“Un allenatore sceglie in base alle sensazioni. Per questo uno è vincente o no, perché conosce la sua squadra. Parlare adesso non sarebbe serio, ancora non conosco i giocatori, non siamo entrati in sintonia, so che ho una grossa rosa a disposizione mi aspetto molto e molta collaborazione da tutti”.
Che sensazioni ha?
“Io due giorni fa pensavo a tutto tranne che alla Roma. È successo tutto come in un incidente in cui non si sa poi dove ci si trovi. Sono andato via 35 anni fa per armi le ossa. Più che farmi le ossa, mi sono fatto vecchio”.
Come mai si trova qui?
“Perché qualcuno se ne è andato e sono stato chiamato io. Mi fa molto piacere essere stato scelto. Datemi l’opportunità di conoscere la squadra, di parlare, vedere, non ho preclusioni, nel mio curriculum ci sono tutti i sistemi di gioco. Mi prendevano per matto a Cagliari quando passavo dalla marcatura a uomo a quella a zona, ora la facciamo tutti. Chi sa della mia carriera ho fatto tutto. Non ho mai promesso nulla a nessuno, il più delle volte riesco a fare più di quanto mi si chiede, sto alla Roma e voglio dare il massimo. Sono romano e romanista, ma ho navigato in tutte le acque del mediterraneo”.
La Roma subisce molti gol.
"Lavorerò, valuterò e cercheremo di migliorare la difesa. Non è un problema di portiere o di difesa. L’allenatore e la squadra lavoreranno.
Come considera l’Europa League?
"Non deve essere presa come un campionato inferiore. La Champions piace ma va conquistata. Cercheremo di andare il più avanti possible. Lotteremo con tutti, senza tralasciare nulla. Sarà il corso del campionato a farci propendere più da una parte che da un’altra".
E’ entusiasta del progetto societario?
"Paperon de’ Paperoni ce ne sono sempre meno, vengo da una società che aveva perso campioni ma è riuscita a far quadrare i conti. Anni fa quando fu bloccato il mercato estero ha saputo scegliere campioni, e con una sana programmazione ha potuto fare grandi cose. Ci sono difficoltà ovunque, in Inghilterra ci sono arabi, russi, americani, loro possono investire, noi dobbiamo essere migliori per cercare di andare avanti. Io sono andato via che si diceva: "La Roma nn si discute, si ama". Noi dobbiamo accettare le critiche e operare bene".
Siena è una gara delicata?
"La preoccupazione c’è sempre. Quando vinci e quando perdi. La battaglia mi piace, sono pronto, tenace, determinato. Poi viene la Fiorentina, il Basilea, trasferte in Sicilia".
La squadra è completa?
"Fatemela toccare con mano, ha perso poco. Ha perso Aquilani che era un giocatore che volevo al Chelsea. Benitez mi ha detto che gli ho portato via Aquilani. Siamo questi, e dobbiamo essere completi. Abbiamo delle pecche, dobbiamo essere bravi a non farle vedere".
Ha un motto?
"Non ci ho pensato. Io ho sempre detto: "Pane al pane, vino al vino".
A chi si ispira?
"Un po’ a tutti. Noi allenatori italiani cerchiamo di rubare qualcosa a tutti. Ma in fondo sei te stesso che affronti i tuoi giocatori".
La Roma è una rivincita?
"E’ logico che l’esperienza della Juve mi ha segnato. Ma non c’è la rivalsa nel mio io. Sono sempre lo stesso con più esperienza. Roma ti dà qualcosa in più. Io sono nato in Curva Sud, andavo in trasferta per seguire la Roma, facevo parte del Dodicesimo Giallorosso. A me nessuno ha regalato nulla, sono andato avanti per quello che sono. Conobbi Rosella Sensi a Londra. E’ stato scritto che Ranieri è un aziendalista. Ma io se firmo, è perché mi è stato bene. Da quel momento mi sento partecipe, sposo il progetto. Sennò non ci vengo. Quando stavo al Chelsea, non c’era una lira. Arrivammo in Champions senza spendere una sterlina. In questo primo giorno mi sembra di essere in una grande famiglia".
La sua idea tattica.
"Totti è un attaccante che segna. Spalletti è stato bravissimo a sistemare Totti, ebbe un’intuizione da pittore. Poi vedremo".
Sarà una Roma testaccina?
"Le mie squadre lo sono sempre state. Quando perdo la pazienza, nello spogliatoio, c’è tutto il mio essere romano. Anche quando stavo all’estero mi arrabbiavo in romesco. Restai affascinato da Liedholm: non si incavolava mai davanti agli altri".
Il Roma Club Testaccio ha chiuso.
"Era un punto di riferimento importante, mi dispiace".
Ha conosciuto la squadra?
"Io ci metterò del tempo. I ragazzi ci metteranno meno perché dovranno conoscere un solo uomo".
Chi vuole ringraziare?
"Alla famiglia Sensi perché mi ha portato a casa. Dissi a Liedholm che me ne sarei andato via da Roma per capire se fossi stato in grado di dire qualcosa nella mia carriera da calciatore".

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13 commenti su “Ranieri: “La Roma deve lottare per le prime posizioni””

  1. [quote comment=”98923″][quote comment=”98807″]solo perchè Mazzone oramai è rinko…che tristezza…[/quote]
    Carletto Mazzone, il primo allenatore di Franco Sensi, e Spalletti, l’ultimo. Si è chiusa definitivamente un’era. Oggi mi sento veramente triste. In bocca al lupo Claudié, facce tornà er soriso, Roma intera se lo merita, e tu, da romano vero, nun ce delude, me raccomanno![/quote]
    Mi viene da piangere….che amarezza

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  2. [quote comment=”98807″]solo perchè Mazzone oramai è rinko…che tristezza…[/quote]
    Carletto Mazzone, il primo allenatore di Franco Sensi, e Spalletti, l’ultimo. Si è chiusa definitivamente un’era. Oggi mi sento veramente triste. In bocca al lupo Claudié, facce tornà er soriso, Roma intera se lo merita, e tu, da romano vero, nun ce delude, me raccomanno!

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  3. rosella non se ne va non se ne andra’ mai…la protegge la politica e soprattutto il dna del tifoso romanista che prima blatera e poi e’ come una bandierina di carta e al primo spiffero di vento cambia posizione… le persone serie vere si distinguono per la coerenza nel portare avanti le loro idee… chi sostiene rosella e’ un mediocre che nella vita non lotta ne desidera forti cambiamenti ne si adopera per essi… gli basta non stare peggio gli basta pensare che e’ meglio stare peggio che ambire al meglio… 82 anni di prese in giro e mediocrita’ per lo piu’ alla fine e’ il giusto risultato
    per il dna del tifoso romanista medio… che si merita la sensi che si merita la curva sud in mano a persone come spadino che si merita l’informazione in mano ad individui come marione… la sensi ve la terrete a vita tranquilli… state bene cosi divertitevi con lei…auguri

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