Altro appuntamento con “l’ora del mercato”, la rubrica di Forza-Roma.com dedicata ad addetti ai lavori e giornalisti, a cui viene chiesto un punto di vista sugli argomenti più caldi di casa Roma. In esclusiva per Forza-Roma.com, il nostro capo redattore Matteo Vitale ha intervistato l’agente Fifa Eugenio Ascari, grande esperto di calcio brasiliano. Leggete l’intervista!
Partiamo dai brasiliani della Roma. Dodò: si profila l’idea di un prestito per farlo maturare.
Per me si tratta di un ottimo prospetto di calciatore, parliamo di un ragazzo classe 1992, è estremamente giovane, ha ampissimi margini di miglioramento e quando si parla di Dodò non bisogna dimenticarsi di questo, che è un ragazzo giovanissimo arrivato in Italia che era ancora convalescente a seguito di un brutto infortunio che ha riportato in Brasile. I tempi del suo ambientamento sono stati un po’ prolungati a causa di questo infortunio, riportato in un match con il Bahìa. La prima fase a Roma l’ha passata a curarsi. E’ un giocatore che ha margini di miglioramento importantissimi, sicuramente a causa di questi problemi fisici incontrati, a causa della concorrenza che ha incontrato a Roma prima con Balzaretti ed ora con Romagnoli, che viene impiegato anche a sinistra. L’idea del prestito potrebbe essere una buona idea anche per lui, per giocare con continuità, per disputare un campionato da titolare. Anche perché, anche in Brasile non è che abbia fatto molta esperienza da titolare, molte partite: ha giocato mezza stagione nel Corinthians e mezza nel Bahia. Durante la militanza nel Bahia si ruppe e fu costretto a fermarsi per tanto tempo. Scusanti, per Dodò, ne esistono a bizzeffe.
Lei lo confermerebbe?
I meglio indicati a stabilire le conferme o le dismissioni di un calciatore sono coloro che tengono sott’occhio, tramite gli allenamenti, ogni giorno, i calciatori. Quindi nessuno meglio di allenatore e direttore sportivo può stabilire se sia il caso di confermarlo o di mandarlo a giocare. Attenendomi ai dati concreti, verificando che a seguito di problemi fisici e di concorrenza interna Dodò non sta giocando con continuità forse potrebbe essere presumibile mandarlo in un club nel quale, almeno sulla carta, potrebbe giocare da titolare.
Invece, per quanto riguarda Castàn? E’ forse il più sottovalutato della rosa Giallorossa, Scolari non lo considera…
Sta fornendo un rendimento elevatissimo, a differenza di Dodò che è arrivato in un età prematura, mentre Castàn è arrivato in Italia ch’era nel pieno della sua maturità, arrivato a 26 anni, è dell’86, che aveva già collezionato esperienza importanti, in Brasile con il Corinthians e da giovanissimo in Svezia. E’ arrivato in Italia nel momento migliore, nel pieno della maturità, ed assieme a Benatia ha formato una coppia di difensori centrali affiatatissima, ben amalgamata. Non lo so, fra gli addetti ai lavori è un giocatore estremamente considerato e in Brasile ha una buona considerazione. Non parlerei di ostracismo da parte di Scolari, ma terrei conto della concorrenza che trova Castàn nel Brasile: Thiago Silva, Marquinhos, Dedè, David Luiz, Alex, Rodolfo…ritagliarsi uno spazio non è facile. C’è anche Dante, c’è Miranda che sta giocando nell’Atletico Madrid, per cui vale lo stesso discorso fatto con Castàn: quarti di finale con l’Atletico, primo in classifica in Liga; Dedè ha vinto il titolo braisliano con il Cruzeiro. Purtroppo è difficile stabilire se sia un errore di sottovalutazione di Scolari o se sia un problema di concorrenza.
Maicon? Arrivato a Roma come giocatore finito, secondo lei meriterebbe il Mondiale?
Sicuramente rappresenterebbe una certezza. Ha fatto parte del gruppo storico che fa parte del giro della Nazionale brasiliana, Scolari lo conosce perfettamente. Ha avuto un passaggio a vuoto nel City, nonostante la presenza di Mancini, in cui venne utilizzato con il contagocce. A Roma si è rivalutato, ha ritrovato non dico fiducia nei propri mezzi ma ha ritrovato la continuità di rendimento venuta a mancare nell’anno inglese, in cui soffrì la concorrenza di Zabaleta ed in cui dovette convivere con acciacchi fisici. Se Scolari lo chiamasse, sarebbe usato sicuro. Anche se, come nel caso di Castàn, il Brasile ha grandi terzini destri: Rafinha del Bayern Monaco, Danilo del Porto, Daniel Alves del Barcelona. In difesa la concorrenza è ancora più marcata che in attacco.
A proposito di attaccanti: la Roma sta ragionando sull’idea di comprare un attaccante esperto che possa aiutare Destro nel proprio processo di crescita. Si fanno i nomi di Jackson Martinez, Lukaku, Mandzukic. Un altro che spesso viene “ignorato”, invece, è quello di Damiao…sarebbe un buon colpo per la Roma?
Si è parlato di grandi giocatori che a differenza di Damiao hanno il vantaggio di aver già giocato in Europa. Jackson Martinez nel Porto sta facendo mirabilie già da alcune anno: rispetto a Damiao ha il vantaggio di essere già acclimatato ai campionati europei, ai loro ritmi. Leandro Damiao è stato chiacchieratissimo in chiave mercato l’anno scorso, in ambito Napoli ma anche per altre squadre italiane. Ha fatto benissimo nell’Inter di Porto Alegre, poi il Santos lo ha acquistato per 15 milioni di euro circa, quindi è un giocatore straordinario, una prima punta fortissima, ma sarebbe impensabile prenderlo senza operare un investimento onerosissimo. Il Santos lo ha appena pagato 15 milioni di euro, a parte che mi sembrerebbe strano se lo cedessero dopo pochi mesi, costerebbe tanti soldi, costi elevatissimi.
Tra tutti i nomi fatti, quale nome le piacerebbe di più?
Jackson Martinez, senza alcun dubbio. Mandzukic è fortissimo, subito dopo, ma portare via un giocator al Bayern Monaco non è che sia molto facile, eh! Lukaku secondo me non è il profilo che ricerca la Roma. Hanno bisogno di un attaccante esperto che possa permettere a Destro di maturare, ma Lukaku ha appena vent’anni e non lo riterrei il profilo giusto. Riterrei più adatti Martinez o Damiao, Mandzukic sarebbe un giocatore straordinario…
Mandzukic guadagna “solo” 3,5 milioni di euro…
Tra questi è comunque quello che guadagna di più. Nessuno tra tutti questi guadagna 3,5 milioni. Gioca in una squadra importante. Ha vinto la Champions, ha vinto la Bundesilga, è il campionato della squadra…è vero che arriva Lewandowski, ma quest’anno Guardiola gli ha conferito piena fiducia.
Lei quindi chi prenderebbe?
Damiao è un giocatore che a me piace tantissimo, ma dipende dagli incassi. Appena stato acquistato dal Santos, deve iniziare il Brasileirao, credo che il club voglia contare sulle prestazioni del brasiliano.
Garcia può essere l’uomo dello Scudetto? Cosa manca alla Roma per arrivare al livello della Juventus?
Tutto e subito non si può ottiene. Quest’anno la Roma ha fatto un salto incredibile, sfavillante, se ripensiamo al periodo di Zeman. Già il fatto che si sia avvicinata alla Juventus della quale è stata la prima contendente, che abbia consolidato il secondo posto, è una realtà importantissima. Credo che a questo punto manchi veramente poco. E’ stata trovata la quadratura del cerchio con la scelta del tecnico giusto, è stato confermato De Rossi che rappresenta il fulcro intorno a cui crescerà la Roma del futuro, con Totti destinato ad essere la bandiera e ad essere impiegato part-time, vista anche l’età che avanza, va per i 38 anni. Non credo si possa costruire la Roma del futuro intorno a lui. La Roma verrà costruita intorno alla presenza in campo di De Rossi, al carisma di Totti, se riuscisse a confermare anche Pjanic, con Nainggolan e Strootman, davvero avrebbero uno dei centrocampo più forti in assoluto. Manca pochissimo fra Roma e Juventus.
Come mai De Rossi a Roma è così discusso? Eppure nel mondo c’è grande stima di lui…
Tutt’ora? Penso che la fase critica di De Rossi sia stata superata. Credo che il punto più basso sia stato toccato l’anno scorso con Zeman, con cui onestamente credo ci fossero problemi d’incompatibilità tecnica fra l’idea di calcio di Zeman e quella di De Rossi. Superata quella fase, rinnovato il contratto, De Rossi si è messo a disposizione della società in maniera umile, professionale, sinceramente non credo che ci siano ancora problemi. Credo che il rapporto possa continuare sotto i migliori auspici, ora. Tutti i rapporti lunghi conoscono alti e bassi. Sarebbe impossibile un rapporto di 10 o 15 anni senza problemi di questo tipo.
In Brasile come viene considerato De Rossi? E nel resto del mondo?
De Rossi è considerato fra i giocatori più affermati a livello mediatico su scala mondiale, quindi è considerato un grande campione, non a caso negli anni scorsi aveva attirato l’attenzione di grandissimi club come Real Madrid, Manchester City, Chelsea, club di primissima fascia. Ha fatto una scelta di vita e professionale rinunciando probabilmente alla possibilità di cogliere successi sportivi maggiori, magari giocando nel Real Madrid o nel Chelsea.
A Roma viene criticato per lo stipendio…
Per la Roma dell’anno scorso poteva anche avere un minimo di ragione, ma in una Roma che invece ha ripreso a correre, a marciare a velocità spedite, addirittura a sognare il quarto scudetto, credo che un giocatore di caratura mondiale che si lega alla Roma rinunciando alle proposte ed alle lusinghe che avrebbe potuto tranquillamente accettare senza che ci fossero trattative di mercato fra la Roma ed il club acquirente potenzialmente interessato, visto che era in scadenza di contratto, se ha preferito rinnovare con la Roma vuol dire che ha preferito anteporre le ragioni del cuore e sentimentali a quelle prettamente economiche e di successi.
Altro giocatore molto criticato è Adem Ljajic: scarso minutaggio, ma 5 gol e 5 assist. Come giudica la sua stagione e le sue potenzialità?
Anche a Firenze aveva spaccato la tifoseria in due partiti ben distinti: ammiratori e critici. E’ un giocatore a cui tutti riconoscono e nel quale riscontrano qualità tecniche incredibili che però non sempre vengono sfruttare al 100%. E probabilmente il tifoso avverte questa incompiutezza del giocatore, che si esprime a buoni livelli ma potrebbe farlo ad altissimi livelli. Questo purtroppo crea malumori nella tifoseria, cosa che invece non si può dire di Pjanic. Al contrario, all’opposto, c’è Taddei: un giocatore sicuramente fornito di minori doti tecniche, ma riesce sempre a mettere in campo il 110% del proprio potenziale. Non potrà mai essere criticato dal tifoso, a differenza di giocatori come Ljajic, che se riuscisse ad estrapolare dal proprio DNA il 100% delle proprie qualità potrebbe diventare un giocatore straordinario.
Ringraziamo il dottor Ascari!
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