(CALCIOMERCATO ROMA, UFO MENEZ, LEGGO) – Assomiglia un po’ a Giorgino del Tg1 e un po’ a Bargnani, ha il nome di un profeta e il profilo di Baudelaire, ma purtroppo è ancora tutto a metà il mondo di Jeremy Menez. Mistero. Al 50% resta, al 50% se ne va. Da ieri le possibilità che il francesino diventi grande altrove (è quello il rischio) sono un pizzico più elevate a sentire le parole di Jean-Pierre Bernes, collaboratore della società che cura gli interessi del giocatore: «Non nascondo che Jeremy sia seguito da club importanti, ma è tutto fermo. Finché non saranno risolte le vicende societarie è quasi impossibile che vengano effettuate operazioni». C’è però una cosa da escludere: «Nel caso dovesse partire di sicuro non penso tornerebbe in Francia. Al momento è tesserato per un grande club della Serie A, per cui potrebbe accettare solo offerte provenienti da campionati di livello uguale o addirittura superiore a quello italiano, come la Liga o la Premier League». E allora uno si chiede perché la Roma dovrebbe cederlo se l’ha comprato nemmeno un anno fa per dieci milioni e spiccioli? Qualche risposta c’è: il rendimento tipico dei grandi a metà (due-tre supergol e tanta mediocrità), i dubbi sulla condizione fisica già dall’anno scorso e che continuano adesso visto che ancora non riesce ad allenarsi come dovrebbe. Spalletti a Riscone l’ha richiamato più spesso da quell’aria indolente che non gli piace tanto: i tifosi hanno fatto altrettanto: «Menez facce un saluto», il loro buongiorno. Riuscire a sciogliere l’enigma Menez aiuterebbe a trovare una soluzione a tutto il mercato della Roma: se la società dovesse avere un acquirente da dieci milioni lo lascerebbe partire. Però si aspetta. Si aspetta Menez, si aspetta il Liverpool per Aquilani, soprattutto si aspetta chiunque per Vucinic visto che il montenegrino – in questo mercato alla rovescia – è la prima scelta delle cessioni nell’immaginario della Roma. E aspettando le dichiarazioni del manager di Keirrison (un grande attaccante del Palmeiras preso dal Barça) danno il senso di quello che è diventata la Roma: «Il Barcellona vuole cederlo in prestito? Allora la Roma è una possibilità». Allora la Roma è una società satellite.