Questo è il ragionamento che esce fuori dopo le voci dell’offerta di Fioranelli per l’acquisizione della As Roma di 210 milioni, notizia non smentita dalla Roma e da Italpetroli. I Sensi da quello che si evince non vorrebbero vendere ma pare che siano a questo punto costretti a farlo.
Per Il Corriere dello Sport, questo potrebbe essere il giorno di Vinicio Fioranelli, al di là del possibile contatto tra l’agente Fifa e Mediobanca che ci sarebbe stato sabato scorso (contatto in cui si sarebbe arrivati vicinissimi al sì per la cessione del pacchetto di maggioranza della Roma). Oggi, a Milano, andrà in scena l’annunciato incontro tra i vertici di Mediobanca (che molto probabilmente questa mattina emetterà un comunicato sulla vicenda) e l`agente Fifa. Intanto alla famiglia Sensi non risultano trattative a uno stato avanzato. Il presidente Rosella Sensi sarà venerdì a Mediobanca per la stima dei vari asset di Italpetroli, tra i quali rientra anche la Roma. Ma Rosella Sensi non intende cederla, se non sarà costretta. Cercherà di rilanciare la squadra, nonostante le difficoltà legate alla necessità di ricavare un utile dal mercato di circa 30 milioni di euro, tra cessioni e risparmi sugli ingaggi. La scelta di Mediobanca in qualità di advisor dovrebbe garantire a Italpetroli una certa libertà di manovra. Le voci che sono cominciate a circolare nella giornata di sabato facevano riferimento a una possibile offerta di 210 milioni per il sessanta per cento delle azioni, con un sette per cento che sarebbe rimasto in mano alla famiglia Sensi e poi ci sarebbe stata l’OPA per il trentatré che è in Borsa. Il tutto per una valutazione del club giallorosso intorno ai 330 milioni di euro, tanta roba insomma.
C’è anche chi comincia ad andare oltre con le ipotesi. Per esempio che nel progetto del gruppo svizzero, subito dopo l’eventuale acquisizione del pacchetto di maggioranza, ci sarebbe l’uscita dalla Borsa e anche la costituzione di un fondo interamente dedicato al club giallorosso in cui potrebbero entrare altri imprenditori, alcuni dei quali, come i libici, per esempio, sarebbero assai graditi.