Daniele De Rossi, centrocapista della Roma, ha parlato della partita tra Italia ed Argentina che andrà di scena il prossimo giovedì. Ecco le sue parole:
SULLA GARA
“Una gara importante, c’è grande attenzione e saremo sotto i riflettori. La condizione fisica non sarà ottimale per nessuna delle due squadre perchè molti argentini giocano in Europa”.
SUL PAPA
“Non l’ho mai incontrato prima di stamattina, sembra una persona molto semplice, più dei suoi predecessori. Poi sui dilettanti penso che hanno il succo di questo sport: la passione, il divertimento poi si perdono quando questo sport diventa un lavoro”.
SU BALOTELLI E MESSI
“Ci sono giocatori importanti, mi dispiace che non ci sia Messi, sono convinto sarà comunque un grande match e spero di sfidarlo in futuro”.
SUL FUTURO
“Sono da sempre parte integrante della Roma e sempre la Roma sarà parte integrante della mia vita ma oggi non c’entra niente parlare di essa. Mi possono dire di tutto ma io sono chiaro nelle mie dichiarazioni. Quando sarà il momento parlerò io e dirò tutto quello che c’è da dire, dopo che hanno parlato tutti. Per questi due giorni parliamo soltanto di Nazionale”.
SULLA FINALE DI COPPA ITALIA
“Io e Antonio (Candreva, ndr) ci siamo visti una settimana dopo il derby, la sconfitta brucia ma bisogna rispettare sempre l’avversario che ha vinto ed ha festeggiato con moderazione. Noi avremmo fatto di peggio. Siamo un po’ indietro sotto certi aspetti come con gli insulti a Pjanic per la vicenda di Lulic. Una conferenza congiunta sarebbe auspicabile”.
SUL MONDIALE
“L’Italia è a livello delle più forti con la Spagna e col Brasile. Ci siamo conosciuti meglio, abbiamo capito che clima troveremo. L’Argentina pure ha giocatori troppo forti”.
SU DONI
“Mi spiace, ma continuerà a lavorare nel pallone, ci sa stare”.
SULLA VIOLENZA NEL CALCIO
“Il messaggio del Papa è un segnale importante per contrastare questi fenomeni. La cultura in Italia è vent’anni indietro, tutto questo porta a degli eccessi evidenti”.
SUL RENDIMENTO IN NAZIONALE
“In Nazionale mi trovo benissimo sia per la la posizione in campo che per l’ambiente. Anche senza Prandelli credo di aver fatto dei buoni campionati. Poi in questi ultimi anni ho risentito del calo complessivo della squadra, non penso di essere stato la palla al piede della Roma”.
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