L’avvocato De Santis chiamato in causa per la vicenda As Roma-Fioranelli, in qualità di legale di Vinicio Fioranelli svela come la trattativa avviata dal suo assistito è in fase di chiusura, i tempi stringono e si attendono risposte dalla Sensi per l’eventuale positività all’offerta formalizzata alla As Roma dal gruppo capeggiato da Fioranelli.
Notizia riportata dal sito sussidiario.net
La chiamata e’ ovviamente, come si conviene, formale. L’avvocato De Santis, dal suo studio di Roma, risponde garbato alle domande dopo una giornata in aula di tribunale: «Mi scusi ma ho avuto un’urgenza, ora possiamo parlare». L’argomento, ovviamente, e’ il destino della Roma e la cordata Fioranelli di cui il legale capitolino e’ rappresentante.
Avvocato, la domanda sara’ anche ritrita ma necessita di conferme: nessun contatto con Unicredit?
"Assolutamente no, noi ci siamo mossi in maniera trasparente, abbiamo dato garanzie rispetto al nostro impegno e ai fondi necessari per portalo a termine, il comunicato della Consob parla chiaro al riguardo. La nostra controparte, sono solo i Sensi, al momento. Un domani, ovviamente, speriamo di poter parlare anche con Unicredit ma al momento nulla".
Avete fatto le vostre mosse e messo le carte in tavola, risposte?
"Ad oggi, nulla. In questo momento non possiamo che aspettare un risposta – eventuale – dei Sensi alla nostra proposta, solo il destino sa quali saranno i tempi".
Beh, entro l’estate comunque i destini di una societa’ di serie A vanno decisi e il campionato e’ ormai finito…
"Ovviamente senza una proprieta’ e senza capitali non si puo’ fare mercato, quindi quale campionato si puo’ fare a settembre? Ma, ripeto, i tempi non dipendono da noi, noi siamo stati chiari. La prossima mossa non e’ certo competenza del mio cliente".
Click, la conversazone finisce qui. Restano i dubbi, non certo sulla veridicita’ delle parole dell’avvocato ma su quanto sta succedendo. Il 30 giugno scade l’ultimatum di Unicredit a Italpetroli – l’ultimo di almeno altri tre precedenti – e quella data sta avvicinandosi in maniera molto rapida: soldi non ce ne sono in cassa, questo e’ acclarato. Gli stabilimenti di raffinazione di Civitavecchia che interessavano Moratti e Garrone non valgono piu’ quello che valevano un anno e soprattutto non coprono l’esposizione da 300 milioni che la proprieta’ della Roma ha con l’istituto guidato da Alessandro Profumo. La cordata Fioranelli ha fatto le sue mosse, a Borsa chiusa (come conviene anche alla pubblicazione di questo pezzo) e con il massimo della trasparenza, ora tocca ai Sensi dire o fare qualcosa: pagare 300 una societa’ che vale 120-130 sarebbe follia e questo non e’periodo di follie, nemmeno per Fioranelli. L’estate romana sara’ calda, soprattutto se i ponentini che cominciano a spirare confermeranno piazze bollenti e tifosi pronti a giocare la loro parte nella partita, la storia della Lazio – tanto per restare nella Capitale, parla chiaramente questa lingua nel recente passato: il prezzo, si sa, sul mercato e’ tutto. E al netto della passione, anche le squadre di calcio sono beni da vendere o comprare. Le banche, fiduciarie di questo pallone ormai scucito, lo sanno e aspettano al varco: il 30 giugno e’ alle porte, o si copre o si dovra’ pagare. E non sara’ certo Unicredit a farlo.