Ecco uno stralcio dell’articolo pubblicato da Milano Finanza dove il noto giornale finanziario cita alcuni passaggi sulla veridicità della vicenda Soros-As Roma: "A quanto pare l’indagine avviata dalla Consob lo scorso anno, dopo l’altalena di notizie sull’interesse di George Soros all’acquisto della Roma, in via di conclusione in queste settimane, non è passata invano. Durante la vicenda Soros, infatti, i giornali non hanno mancato di seguire con attenzione rumors e notizie finanziarie, ma i pretendenti sono rimasti in silenzio, mentre Italpetroli ha smentito praticamente ogni informazione filtrata sulla stampa. Tant’è che da più parti, il sito di gossip Dagospia è stato in questo senso il più solerte, si è parlato di bufala giornalistica e persino di manovre speculative.
Come registrò subito MF-Milano Finanza, ormai la trattativa era sostanzialmente archiviata, ma per iniziativa di Unicredit, socia al 49% di Italpetroli, si fece un ultimo tentativo, come dimostra la mail inviata il 18 maggio da Steve Horowitz a de Giovanni per preparare un incontro a Milano. «Come sai già dalla conversazione del 22 aprile e della seguente comunicazione del 24 aprile il nostro cliente (the Soros Family Office) ha ufficialmente ritirato il proprio interesse all’acquisto del controllo della Roma. Per tentare di creare le condizioni necessarie perché loro possano prendere nuovamente in considerazione una proposta che possa portare ad una transazione ci sono diversi aspetti essenziali della trattativa che devono essere fissati: 1) l’esclusività a questo punto non è importante. La cosa importante è la riservatezza e il fatto che a decidere sia un ristretto numero di persone che possano anche firmare l’accordo. Tra questi ci dovrebbe essere un rappresentante della banca e un rappresentante dei Sensi a nome dell’intera famiglia; 2) ci aspettiamo di far partire la trattativa con la maggior parte dei
termini già fissati nel mio recente viaggio in Italia durante il quale era prevista la conclusione dell’accordo; 3) posso confermarti che non ci sarà alcun aumento del prezzo della transazione.(…) Spero di riuscire a raggiungere un accordo molto rapidamente dato che gran parte del lavoro è stato svolto durante il periodo da ottobre ad oggi. A questo punto avrei bisogno di avere i termini dell’investimento da presentare a Soros stesso per l’approvazione. Per me non c’è motivo di pensare che questo processo possa durare più dei dieci giorni lavorativi che tu hai indicato nelle email. Sono ottimista di poter trovare una soluzione che risolva i problemi finanziari della famiglia Sensi e che risolva anche i tuoi timori circa il rispetto degli interessi della banca». Neanche quest’incontro, però, servì a rianimare la trattativa. Gli uomini di Soros, inutilmente in pista da ottobre, confermarono il verdetto emesso qualche settimana prima: «We are out»".