Daniel Pablo Osvaldo, attaccante della Roma, è stato intervistato ai microfoni di Roma Channel. Ecco le parole del giocatore argentino:
SUL MOMENTO POSITIVO
“E’ un momento buono per noi e la squadra: un buon livello di gioco anche a livello personale che di squadra. Seppur con qualche risultato non positivo, stiamo abbastanza bene”.
SUL PERIODO NEGATIVO
“Mi si era un po’ chiusa la porta e non riuscivo a far gol, credo però di aver fatto prestazioni importanti. Non arrivando il gol il tifoso non si mette ad analizzare la partita. A volte non prendi paòòa e sembra che hai fatto una grande partita. Ormai è passato, ci sono state cose negative. Sono sereno e sono un professionista: do sempre tutto in campo e questo mi fa stare sereno, il resto sono chiacchiere”.
LA PARTITA CONTRO LA JUVENUS
“Non ho segnato ma sono stato felice. Se la squadra fa bene sei più disposto a far bene e la gara è stata perfetta: mi sentivo in sintonia con la squadra. La partita è servita per andare su quella strada ma non è facile fare sempre grandi prestazioni. E’ stata una partita perfetta”.
SUL GOL DOPO FIRENZE
“Mi venuto di esultare in quel modo dopo il gol al 92esimo ed ho voluto correre lì a festeggiare. Deve scattare qualcosa di particolare perché io faccia una corsa sotto la curva. Io mi guadagno l’affetto sul campo, non bacio la maglia e non faccio cose per cui accade questo. Non mi è mai piaciuto ma dagli spalti magari non si capisce. Sono l’opposto di quel che si pensa: non sono ruffiano, non prendo in giro nessuno e da piccolo non ero tifoso della Roma. Se faccio gesti simili prendo in giro la gente. Per farmi esultare in quel modo ci deve essere qualcosa di speciale. I tifosi della Fiorentina mi hanno applaudito e prima della gara forse sarei stato più composto, ma dopo un gol del genere è impossibile sopratutto dopo quella partita”.
SULLE QUALITA’ TECNICHE
“Anche le parole di Francesco dopo la partita di Firenze mi hanno fatto emozionare e mi hanno fatto piacere anche quando lo dicono i tifosi. Sono un giocatore normale, cerco di dare il massimo, se me lo dicono gli altri è meglio. C’è stato un periodo un po’ così, ma quando vado in giro per Roma la gente mi dimostra tanto affetto”.
SUL GOL AL CATANIA IN ROVESCIATA
“Quello dell’anno prima che mi era stato annullato e l’ho rifatto simile. Sono contento di averlo segnato con la maglia della Roma”.
SULLA TRIPLETTA AL SIENA
“Dovevo portarmi via il pallone e l’ho fatto. Era la mia prima tripletta, i miei compagni sembravano più contenti di me. Sono felice se vedo i compagni felici, anche per il momento particolare. E’ stato bellissimo”.
LA PERSONA CHE DESCRIVONO SUI MEDIA
“Forse sto antipatico a qualcuno ma le persone che mi conoscono e che mi frequentano sanno quello che sono io, il resto sono chiacchiere che non mi toccano. So quello che sono e quello che faccio”.
SULLA PASSIONE PER LA CHITARRA
“Non suono in pubblico, non sono pronto. Mi vergognerei troppo, non suono neanche davanti alla mia ragazza. Devo pensare al calcio, sembrerebbe poco serio. La chitarra la suono con la famiglia, mi vergogno troppo, non so se ce la farei”.
SULLA CITTA’
“Roma è delle città più belle del mondo, è affascinante, ti dà tanto a livello umano. E’ molto simile a quelle sudamericane, la gente è simpatica. Penso sia unica, è normale sentirsi attratti”.
SUL NUMERO 9
“Non è facile, ma è bellissimo. Per me è un onore e lo sarebbe chiunque. Ero anche un po’ teso all’inizio ma ora grazie a questo ambiente mi sento a casa e più tranquillo. Poi entrare all’Olimpico è un’emozione particolare, ci sono quelle partite che mettono i brividi”.
SULLA POSIZIONE DEL CALCIO NELLA VITA
“E’ una parte molto importante ma non so che numero. Per me il calcio è la mia passione, oltre che il mio lavoro. Prima stavo tutto il giorno a vedere calcio, adesso ho trovato altri interessi e altre passioni che aiutano anche a staccare un pò. Non fa bene fare tutto il giorno la stessa cosa. Ho trovato un giusto equilibrio e sto tranquillo fuori ed al 100% quando devo pensare al mio lavoro”.
SULLA ROMA CHE NON SI ESPRIME AL MASSIMO
“Ci vuole tanto lavoro, ci vuole pazienza. Ma soprattutto in Italia nel calcio non c’è. Abbiamo cambiato tanti giocatori, è come ricominciare da zero. Potevamo fare molto meglio, sicuramente c’è rammarico. Alcune gare dovevamo vincere facilmente e poi sono sembrate impossibili da vincere. Uno a uno siamo una squadra fortissima. Voglio iniziare da zero un’altra stagione ma con tanti di questi giocatori, per poter fare qualcosa di molto bello”.
IL GIOCATORE CHE LO HA COLPITO
“Lamela è un giocatore fantastico, cresciuto tantissimo. Pjanic lo conosciamo, Marquinhos mi ha impressionato, ha fatto 19 anni e sembra che abbia 300 partite in Serie A. E’ fortissimo, non so come faccia”.
SU ROMA-NAPOLI
“Si cerca di scappare alla partita successiva ma devi far bene col Napoli per arrivare pronto. Per storia è una grande partita per la gente. Va presa come una finale e lo dobbiamo fare per i tifosi”.
SULLA NAZIONALE
“Voglio continuare ad indossare la maglia della Nazionale, sembra un sogno: anni fa giocavamo a calcetto nel nostro paese e ora mi vedono con la Nazionale. Voglio essere in tutte le convocazioni e in tutti i tornei, sempre”.
SUI DUE GOL ALLA BULGARIA
“Bellissimo, è un sogno già essere lì e ogni volta che riesci a far gol è una sensazione inspiegabile”.
SULLA COPPA ITALIA
“Non amo parlare quando ci sono queste partite. ORa sto tranquillo, la settimana prossima un pò meno. Speriamo bene”.
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