APPIANO GENTILE (COMO) 22 APR – Per inseguire una qualificazione alla finale di coppa Italia che avrebbe del clamoroso, visto il 3-0 rimediato dall’Inter all’andata in casa della Sampdoria, Mourinho chiede ai suoi di segnare per primi e provarci. «Se loro segnano un gol è finita – dice il tecnico portoghese – ma se andiamo in rete prima di loro e ci restano 40-45′ ancora per giocare, la storia può essere diversa. Nel calcio non si sa mai». L’allenatore dell’Inter non ha digerito la gara di andata e promette di mettere in campo una «squadra molto forte, con Ibrahimovic, Balotelli e Julio Cesar anche se qualcuno riposerà perchè ci sono tre o quattro giocatori che non voglio rischiare». Si tratta di Figo, Muntari, Samuel e Stankovic. Probabilmente sarà un’Inter schierata col 4-3-3 con Mancini a dare supporto a Ibrahimovic e Balotelli davanti, Zanetti, Cambiasso e Vieira a centrocampo e forse Materazzi al centro della difesa se Maxwell non dimostrerà di aver recuperato e Chivu dovrà quindi fare il terzino sinistro. Il tecnico portoghese ha progettato poi due tipi di giocatori per la sua panchina. «Quelli da utilizzare per un obiettivo ancora possibile e quelli da mandare in campo in caso di missione impossibile». «A Genova – ricorda Mourinho – facemmo due regali senza spiegazioni e ci trovammo sotto 3-0 già all’intervallo. Magari può capitare lo stesso a parti invertite, nel calcio non si sa mai». In ogni caso – precisa – non costituirebbe nessun particolare incentivo per i nerazzurri l’eventuale qualificazione della Juventus alla finale. «Sono loro, i sempdoriani invece – conclude – che devono pensare a che partita fare. In questo momento ovviamente siamo fuori, la Sampdoria parte da tre a zero, ma nel calcio tutto è possibile, ne abbiamo avuto un esempio anche nella gara d’andata, noi siamo partiti controllando la partita, poi abbiamo regalato due gol, ne abbiamo preso un altro, abbiamo attaccato tutto il secondo tempo, sfiorando solo la rete. Questo è il calcio e il calcio mi dice che se segniamo prima di loro tutto può succedere e che loro devono pensare alla partita più di noi: se difendere di più dall’inizio o attaccare subito, se gestire o giocare aperti. Vediamo, vediamo». Intanto a Inter-Sampdoria assisteranno anche i 1000 studenti tra i 10 e 13 anni delle scuole elementari e medie della provincia di Milano che, dopo tre incontri formativi in aula, completano così il progetto ‘Io tifo positivò messo a punto dall’Inter con la Comunità Nuova Onlus di don Gino Rigoldi. Devono dimostrare domani sera di avere appreso il principio di giocare e tifare per lo sport e contro ogni forma di violenza. Sarebbe un bel segnale in un momento nel quale la cronaca sportiva si occupa di episodi di tifo becero, se non addirittura razzista.