Maurizio Beretta rimarrà altri quattro anni alla presidenza della Lega ed il calcio italiano è stato sconfitto ancota una volta. Adesso questo voto potrà avere ripercussioni future, ed immediate, per lo sviluppo della Lega Serie A che vede al suo interno logiche tipiche del vassallaggio medioevale. Dalla votazione finale, che ha visto 14 squadre favorevoli alla conferma e 6 contrarie, sono escluse Juventus, Inter, Roma, Fiorentina, Sampdoria ovvero due delle tre grandi del calcio italiano ed i giallorossi, l’unica società con investitori stranieri in Italia.
La cosa grave che emerge da questi risultati è la conferma di un presidente, già dimissionario, con la minima votazione possibile: 14. Beretta da marzo 2011 aveva già pianificato il suo addio al mondo del pallone in attesa di un degno sostituto. Invece tutto è cambiato per non cambiare assolutamente. Beretta resterà sulla sua poltrona ed il “nuovo” consiglio di Lega vedrà ulteriori posti per tutti i votanti del nuovo-vecchio presidente.
Vicepresidente: Adriano Galliani
In Consiglio di Lega: Pietro Lo Monaco (Palermo), Urbano Cairo (Torino), Massimo Cellino (Cagliari), Tommaso Ghirardi(Parma), Albano Guaraldi (Bologna), Antonio Percassi (Atalanta), Aurelio De Laurentiis (Napoli), Gino Pozzo (Udinese), Enrico Preziosi (Genoa).
Consiglieri federali: Claudio Lotito e Antonino Pulvirenti.
Fuori tutti gli altri, gli sconfitti ovvero coloro che hanno cercato di cambiare il calcio.
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