Alessandro Florenzi, calciatore della Roma, è stato intervistato a Roma Channel dove ha commentato la sua avventura con la maglia giallorossa.
SULLE PRIME EMOZIONI IN NAZIONALE
E stata unemozione unica. Tutti i bambini vogliono sognare di debuttare con la Nazionale. La prima gara è stata facile anche grazie ai compagni che mi hanno messo a mio agio. L’inno italiano emozionante. Ti stringe ai tuoi compagni, ad un gruppo, è come se in quellinno si stringesse tutta Italia. Sento il rapporto con tutta lItalia e con i miei compagni.
DALLA PRIMAVERA ALLA NAZIONALE
È successo tutto molto velocemente ma in campo non ci ho pensato. Sto cercando di mantenere la mia umiltà e per questo ringrazio anche i miei genitori. Secondo me per essere qualcuno devi essere semplice e fare tutto ciò che facevi anche prima di diventare famoso. Fa piacere essere fermati per un autografo o una foto ma bisogna rimanere umili. Anche i miei amici mi riconoscono così. Penso a Gianni, che mi vede da quando giocavo con i Giovanissimi Nazionale mentre con Matteo ho condiviso tutto fin dallasilo. Era molto bravo a giocare a calcetto.
Mi diceva che ero un somaro e a volte lo urlava anche quando giocavo. Avevo un pochino di timore verso di lui. Poi, con tutto il rispetto per lui, quando lo urlava allOlimpico non riuscivo a sentirlo, quando giocavo bene lui sottolineava le cose che sbagliavo ma quando giocavo male cercava invece di incoraggiarmi. Una volta avevo sbagliato un gol oppure un passaggio facile ed urlò delle cose che non si possono ripetere. un signore sotto di lui affermò che non si doveva permettere di parlare così di Florenzi e lui rispose: «Io sono il padre, avrò il diritto di riprendere mio figlio». E si misero a ridere”.
SUL FATTO DI ESSERE ROMANO E ROMANISTA NELLA ROMA
Innanzitutto è bellissimo. Francesco, Daniele ed io sentiamo la maglia più di tutti. Siamo romani e romanisti e sentiamo più degli altri questa responsabilità. Non è facile, da un certo punto di vista, ma quando giochi senti una spinta in più. In camera solitamente sto con Mattia ma al derby non cera quindi ho vissuto da solo il pre derby. Stava andando tutto bene, avevo visto un film ma quando ho messo su Sky cera un servizio sui derby passati. Sono bastati dieci secondi e non ho dormito per almeno due ore. Poi ho riposato sereno ma durante la gara ero teso. Potevo dare di più ma il derby è il derby e si sente, ognuno a modo suo.
SU DE ROSSI
Solo cose buone dato che sente molto il derby. È uno della Curva, è un tifoso e quando la Roma giocava lui stava in Sud a sostenere la Roma. Può succedere a tutti, è accaduto a lui perché la sentiva di più ma non abbiamo perso per colpa sua.
LA CLASSIFICA CHE NON SODDISFA I TIFOSI
Non è un problema di testa, è un problema di concentrazione. Magari giochiamo mezzora bene e poi ci blocchiamo. Dobbiamo lavorare duramente ogni giorno e dare il massimo in campo. Rocca è un grandissimo allenatore, soprattutto sotto il profilo atletico. Erano molto duri gli allenamenti con lui ma poi stavo bene un mese. Lo ringrazio perché è stato il primo a credere in me quando giocavo in Primavera e a convocarmi nella Nazionale Under 20.
SU STRAMACCIONI
Sì, magari non così presto come non mi aspettavo io di fare questo salto in così poco tempo. Sono molto contento del lavoro che sta facendo allInter. Speriamo gli vada male unaltra partita, quella con la Roma al ritorno.
SU ALBERTO DE ROSSI
Ho condiviso 3 anni straordinari con lui. Mi ha sopportato, ero un gran rompiscatole in campo. Mi ha fatto crescere sotto il livello umano. Mi ha fatto capire come entrare nel mondo di calcio, come si sta in campo, il rispetto per i compagni, per lavversario. È stata una grande emozione la fascia di capitano che ho preso lultimo anno. Quando perdevamo grandi partite lui ci diceva sempre che è bello vincere ma che il nostro obiettivo doveva essere quello di fare il salto ed allenarci con la Prima Squadra. Una tappa fondamentale è stata Crotone. Sono andato lì perché mi voleva fortemente la società, oltre al mister Menichini. Ho fatto anche alcuni sacrifici ma li ho fatti volentieri. Grazie a lui sono molto migliorato. Sono stato anche bravo a farmi trovare pronto ma devo ringraziare anche Massimo Drago, arrivato dopo lesonero di Menichini. Devo ringraziare anche i miei compagni.
SU ZEMAN
No, parla molto poco ma sa dire le cose giuste al momento giusto, sia per stimolarti che farti fare meglio. Non mi aspettavo di giocare così tanto. Sono venuto qui con la speranza di migliorarmi e lui mi ha dato una fiducia che forse in pochi mi avrebbero dato. Cerco di dare sempre il 100% in allenamento e in partita. Mi aspettavo di essere nel progetto perché me lavevano detto ma non di giocare così tanto.
SULL’ ESORDIO
Entrare al posto di Totti forse è stato un segno delo destino, entrare al posto del tuo idolo è emozionante, sono cose che difficilmente ti scordi.
LA TUA PASSIONE PER LA PLAYSTATION
Stiamo giocando molto aNba, su suggerimento di Daniele. In Nazionale gioco tantissimo con Viviani anche per un fatto di scaramanzia. Una volta in Svezia comprammo un televisore per fare la playstation sennò non saremmo riusciti a giocare.
SULLA PLAYLIST
Se non hai idee non vai da nessuna parte, le idee ti portano in alto. Mi piace molto linizio. È quello che ho passato da quando sono bambino, sfidando tutto e tutti ho cercato di salire di livello, per me stesso e per tutta mia famiglia. Con Ligabue mi sfogo molto e mi piace parecchio.
SU ROMA-TORINO
E molto importante, bisogna trovare continuità per noi ma soprattutto per i tifosi. Anche nel derby ci hanno sempre sostenuto. Queste cose non le scordiamo, ci metteremo tanto impegno per sudare per questa maglia.
Photo Credits | Getty Images