Mihajlovic sfida Mourinho: “Inter sò come batterti”

Mihajlovic sfida la sua ex Inter e carica il Bologna, lanciando un appello a Josè Mourinho, Sinisa Mihajlovic conosce l’Inter e sà come batterla, del resto è stato calciatore dei nerazzurri ma anche vice allenatore ai tempi Mancini. Questa partita l’aspettava dal 3 novembre, da quando il Bologna gli ha dato l’opportunità della sua carriera, cioè di diventare un allenatore di serie A e di smettere di fare il vice all’ombra di Roberto Mancini. L’Inter a Sinisa Mihajlovic ha dato molto, a cominciare dall’opportunità di chiudere la carriera di calciatore ad alti livelli concludendo con quella di vincere tre scudetti (due sul campo), due Coppe Italia e una Supercoppa italiana, ma l’addio è stato da dimenticare. L’esonero in estate di Mancini, che ha coinvolto ovviamente lui insieme a tutto il resto dello staff tecnico, ha aperto nel serbo una ferita forse non ancora del tutto rimarginata, in particolare con una parte dello spogliatoio. «Non so se loro vorranno stringermi la mano- dice Mihajlovic a Sky- io la stringerò a tutti, perchè all’Inter ho passato 4 anni bellissimi e sono rimasto in buoni rapporti quasi con tutti. Io ho la coscienza pulita, ho dato il massimo sia da giocatore che da allenatore e posso guardare dritto negli occhi sia i calciatori che i dirigenti. Non so se loro potranno fare lo stesso. È ovvio che, dovendo gestire lo spogliatoio, sono andato a volte in conflitto con qualche giocatore, ma sono cose che capitano e per me sono finite lì. Io non porto rancore, sono abituato a dire le cose in faccia nel bene e nel male, perchè è sempre bene essere chiari piuttosto che dire le cose alle spalle. Forse qualcuno di loro ha la coscienza sporca». Mihajlovic è pronto a ricevere la capolista a testa alta e con un progetto ben chiaro: «Per noi è una partita che significa tanto, perchè ci servono tre punti e quindi dobbiamo vincere. Ma sappiamo anche che incontreremo una delle squadre più forti d’Italia e del mondo. Sarà una gara speciale per me, è una mia ex squadra, nella quale ho finito la carriera di calciatore calci e cominciato quella di allenatore. Non finirò mai di ringraziare soprattutto Mancini, che mi ha voluto nell’Inter e nel suo staff tecnico, ma anche il presidente Moratti, lui è stato sempre molto gentile con me e c’è una stima reciproca». Ma sabato pomeriggio questi dolci pensieri abbandoneranno la panchina rossoblù: «Quando comincerà la partita mi passerà e saremo tutti concentrati- conclude- Conosco l’Inter come le mie tasche, a memoria».

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