Corona voleva far rivedere Lapo e l’amico trans

Fabrizio Corona tentò di far incontrare nuovamente, dopo l’episodio dell’overdose, Lapo Elkann e il transessuale Donato ‘Patrizià Brocco in una discoteca di Milano, per poi fotografare il tutto. Parola dello stesso transessuale, che lo ha raccontato oggi in aula sentito come teste nel processo a carico dell’agente fotografico siciliano, accusato di estorsione e tentata estorsione per presunti fotoricatti ai danni di alcuni vip. Corona, al termine dell’udienza, ha confermato ai cronisti la circostanza: «È successo circa un anno dopo l’overdose di Lapo. Giornalisticamente l’incontro fotografico tra i due valeva 50-60 mila euro, non vedo cosa ci sia di male». Poco prima era toccato a ‘Patrizià, che era con Elkann la notte dell’ottobre 2005 terminata per il giovane con un ricovero in ospedale a Torino, testimoniare sul presunto tentativo di estorsione di Corona nei confronti della dirigenza Fiat per non far uscire un’intervista con il transessuale. Dopo 4-5 giorni dall’overdose, ha spiegato ‘Patrizià, Corona «mi offrì di fare questa intervista per 50 mila euro, mi disse che me l’avrebbe fatta Alfonso Signorini su ‘Chì, che non si poteva parlare della vicenda Lapo, ma della mia biografia e di tutto il resto». Sentito come testimone, Alfonso Signorini, direttore di ‘Chì, ha spiegato che «il direttore dell’epoca, Brindani, contattato da Corona» aveva parlato poi con alcuni dirigenti Fiat e l’intervista era uscita senza particolari scabrosi. «Signorini mi disse – ha proseguito il transessuale – che l’intervista era stata pagata a Corona 70 mila euro». Davanti ai giudici e rispondendo alle domande del pm Frank Di Maio, ‘Patrizià ha raccontato anche l’episodio avvenuto circa un anno dopo. «Corona contattò un mio amico per farmi fare una serata in discoteca a Milano dove c’era anche Lapo, voleva fotografarla, ma la cosa è fallita perchè non si ruisciva a entrare». E di Elkann ha detto: «Il signor Elkann era un buon cliente, è andato con tanti transessuali a Torino». Altro momento clou della giornata è stata la testimonianza di un ex collaboratore di Corona, Fabrizio Pensa detto ‘Biciò. «Corona esibiva nel suo ufficio come un trofeo una fattura intestata a Silvio Berlusconi di 20 mila euro», ha detto il fotografo che ha fatto riferimento alle foto da lui scattate all’uscita di una discoteca milanese che ritraevano Barbara Berlusconi, figlia del premier. Quegli scatti, come ha già raccontato in aula la responsabile comunicazione della famiglia Berlusconi, Matilde Simonetto, vennero acquistate dalla famiglia dopo una proposta di Corona. «Per quelle foto scattate da me – ha raccontato Bicio – non presi mai un soldo, perchè Corona le vendette privatamente. Presi solo dal suo ufficio la fattura intestata a Berlusconi che lui esibiva come un trofeo». Il pm, al termine dell’udienza, ha chiesto la trasmissione dei verbali della deposizione di Matilde Simonetto per verificarli. In precedenza era stato ascoltato anche il conduttore di ‘Matrix’, Enrico Mentana, che proprio in relazione all’ intervista esclusiva con il transessuale, proposta anche a lui da Corona, ha chiarito di aver deciso di «non partecipare a un’asta per averla, perchè era una cosa eticamente e giornalisticamente sbagliata». Nella stessa udienza ha deposto anche l’attaccante della Fiorentina, Alberto Gilardino, che ha chiarito di aver chiesto lui stesso a Corona «se era possibile» ritirare dal mercato foto che lo ritraevano, quando giocava al Parma, in compagnia di un’amica all’uscita di una discoteca milanese. «Ero molto giovane – ha raccontato – e mi stavo costruendo un futuro nel calcio e non mi andava che venissero fuori fotografie di serate, che non ero abituato a fare». Il processo prosegue il 19 febbraio con la testimonianza di Lapo Elkann.

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