Durante la conferenza stampa prima della gara Roma-Sampdoria, Luciano Spalletti ha affrontato l’argomento Mexes, stando ad una intervista rilasciata a Canal Plus secondo la quale Philippe Mexes si è detto lusingato dell’interessamento del Milan, e non precludendo in futuro un eventuale suo passaggio a Milano. Spalletti prima vuole parlare con Mexes,visto che lo stesso ieri parlando nell’ufficio di Spalletti ha esternato fermamente la sua volontà di rimanere a Roma.
Che effetto le hanno fatto le dichiarazioni di Mexes a Canal Plus?
"Ieri ho parlato con Mexes una decina di minuti nel mio ufficio: tutto il contrario di quello che ci siamo detti. Per prendere per buone le ultime dichiarazioni devo riparlare con lui. Rimango a quello che mi ha detto ieri, ovvero che è un grande professionista e che vuol fare le cose in maniera corretta per quello che è il ruolo che ricopre e per la società stessa, che merita rispetto., in funzione che viene fuori spesso e che gli viene detto da molte persone. Questa società avrebbe la possibilità di dire qualcosa a tutte queste persone che gli lanciano messaggi. A me è parso che volesse rimanere. Invece che un mercato di calcio, però, questo sembra un mercato rionale per come si traduce nei giornali. Ci sono discorsi da fare dentro sedi competenti. Così non va bene, la società è nelle condizioni di potersi difendere e dire la sua".
Se il giocatore a lei dice alcune cose e poi ne dice altre il problema è di Mexes. Non di chi le riporta.
"Ho solo detto che mi devo confrontare con lui. Io detto che ho parlato con il giocatore ieri e che lo devo risentire. Parlerò con lui: a me ha detto che qui sta benissimo e vuole restare. Bisogna arrivare quarti e pedalare forte. Per quanto riguarda discorsi di manager che intervengono quotidianamente qui a Roma, dico che è un mercato rionale. Dovrebbero esserci delle regole, periodi in cui si può fare mercato, come questo qui, in altro periodo la Lega dice che non può essere contattato nessun giocatore. Io dico che la società sarebbe in grado di farsi rispettare di più, perchè si è comportata seriamente in questi anni, per le cose che gli vengono dette o imposte. Il fatto che un giocatore ci faccia un favore a rimanere qui non è il modo corretto di ragionare. La società è costretta a chiedere a me un certo comportamento: andare a stimolare un calciatore è un diritto dell’allenatore. Bisogna fare risultati importanti, perchè la squadra è importante: c’è bisogno di disponibilità e di un certo modo di ragionare. Se il messaggio che gli viene mandato aiuta in questa direzione è meglio per tutti".
Non è anomalo che la società non intervenga?
"Si può chiedere anche a Mexes, dirà lui: se è intervenuto ad una tv non si possono equivocare le cose che ha detto. Se poi uno non vuole restare è bene che vada via. Però poi siamo in tanti a fare le trattative e a parlare di un progetto da portare avanti. Sono convinto che la società interverrà: c’è il direttore sportivo, il direttore tecnico, sono certo che la società dirà le sue ragioni".