Secondo quanto riporta lANSA sia Lazio che Lecce sapevano che la partita era stata manipolata. E non si esclude un inclusione da parte di alcuni dirigenti delle due società. Gabor Horvat, uno degli ungheresi arrestati dalle autorità, racconta:
Dal racconto di Zoltan Kenesei e Matyas Lazar so che i giocatori di entrambe le squadre sapevano della manipolazione. Anzi, Lazar ha nominato anche capi di club ma purtroppo non mi ricordo di più.
E continua: Vorrei raccontare di una partita di serie A: in un giorno intorno a maggio 2011, io Lazar e altri eravamo da Kenesei nella sua casa di Urom. In quell’occasione ‘Keno’ (Kenesei, ndr) ha detto che eravamo arrivati sulla cima. Gli ho chiesto cosa intendesse e lui ha detto che l’organizzazione di cui anche lui faceva parte, sotto la guida del boss (il singaporiano Eng Tan Seet, ndr), aveva manipolato una partita italiana di serie A.
Horvath ha ricordato che Kenesei, facente parte anche lui del gruppo dei manipolatori, ha sempre affermato che Lazio-Lecce era manipolata: Borguilya e Schultz (due degli ungheresi arrestati dalla procura di Cremona, ndr) si trovavano in Italia e il loro compito era far arrivare i soldi per corrompere i giocatori del Lecce. La scommessa era che durante la partita avrebbero fatto più di quattro gol. Dopo il primo tempo, se mi ricordo bene, il risultato era 2-2; poi, dopo l’intervallo sono capitati subito un rigore e un’espulsione nella squadra del Lecce. Il rigore è stato segnato e così la Lazio vinceva 3-2. Cos il risultato della scommessa era già fatto.
Il risultato fruttò la bellezza di 2 milioni di euro allorganizzazione ungherese. Horvath risponde in merito a chi faceva parte della truffa:
So che i giocatori di entrambe le squadre sapevano della manipolazione. Anzi, Lazar ha nominato anche capi dei club.
Lo stesso gip Guido Salvini nell’ordinanza ha scritto altri non possono essere che i dirigenti delle squadre coinvolte.
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