Lo so che con tutti quei soldi in palio l’interesse del Paese sarebbe stato alto per forza. E so anche quanto sia antipatico criticare i programmi di grande consenso popolare, passando per grillo parlante con la puzza sotto il naso. Ma a parte la pioggia di milioni della Lotteria di Capodanno, lo spettacolo offerto dall’ultima puntata di "Carrambra che fortuna!" (Raiuno, 6 milioni 350mila, 31,6%) è stato di una pochezza desolante. Un’accozzaglia di banalità e battute di convenienza, condite da qualche strafalcione, come quando Raffa in persona ha chiamato “Sabrina Salerno” la Sabrina Ferilli che ha duettato un luogo comune romanesco ed è fuggita al primo accenno di vita privata. Aperta dal sempreverde Morandi che è pur sempre il più giovanile nonno italiano, la serata d’estrazioni a sei zeri ha offerto il peggio d’una Rai che ricicla il fondo e fa i conti dell’oste disonesto. Annacquati vino e brodo, sfilano le palle vincenti di Raffa, i ricordi (ahinoi) seduti di Gianni Boncompagni, il boccone del prete dal Flavio Insinna buono per tutte le occasioni. La sintesi ammuffita d’una formula invecchiata ancor prima d’andare in onda, solite firme (e solito Walter Santillo) per la regia immutabile di Japino. Ora maga Raffa vorrebbe un talk-show notturno (anche una volta alla settimana), mentre Del Noce medita il da farsi. Forse s’è accorto che la Carrà che faceva rumore è rimasta nelle sequenze della sigla.