La stagione sta finendo e la partita di ieri ha dato diversi segnali importante in vista del futuro, sia di questa squadra, sia di questa società. Se in tutte queste ultime partite la responsabilità era sempre stata scaricata su Luis Enrique e la dirigenza ieri è andato diversamente: buona parte della squadra, guidata da Francesco Totti, si è presa i fischi, a mio avviso ingenerosi, di tutta la Curva Sud.
Non biasimo chi si è lamentato: i risultati sono stati spesso altalenanti e la stagione si è rivelata anonima ancor più dello scorso anno dato che c’è il pericolo di rimanere fuori dall’Europa. Ma la partita di ieri, per come si è sviluppata, dovrebbe far svegliare molti tifosi giallorossi che fino ad adesso hanno criticato allenatore e dirigenza tenendo sempre fuori da questo discorso i nostri giocatori. Ieri si sono presi le loro responsabilità, proprio da questo gesto la Roma potrà ripartire ancora più forte per costruire un importante futuro. Ieri il dislivello di valori tra Roma e Napoli è stato impressionante.
La Roma si è presentata con Lobont, Taddei, Kjaer, Heinze e Rosi in difesa. Anche la squadra più scarsa della Serie A è riuscita ad avere una difesa meglio assemblata della nostra. Taddei nella sua carriera non ha mai fatto il terzino, Rosi ha evidenti limiti tecnici che gli fanno azzeccare un cross su cinque e Kjaer ed Heinze, per diversi ed evidenti motivi, non possono giocare in questo modulo e con le mansioni che l’allenatore asturiano gli richiede. E prima di tutto non sono una coppia difensiva, non possono fare reparto assieme.
Per il gioco che la Roma vuole proporre serve gente fresca, reattiva, sveglia di cervello e di gambe ma soprattutto servono giocatori di personalità. Molti di noi si chiedevano se il problema era la preparazione fisica, ieri è stato lampante come la Roma si sia spaventata a morte dopo il gol di Zuniga ed abbia smesso di giocare e di correre come aveva fatto (alla grande) nel primo tempo.
I giallorossi hanno giocato benissimo i primi 45 minuti nonostante i piedi sono quello che sono.. Anche altri giocatori come Gago, Borini e Bojan in questa formazione possono recitare esclusivamente il ruolo di riserve. Marquinho, l’ultimo arrivato, è quello che ha dimostrato più personalità di tutti e questo la dice lunga sulle carenze mentali della nostra formazione. La squadra è da rinforzare in tutti i reparti e pensare che la colpa sia dolo dell’allenatore è da stupidi.
Un allenatore che ha sempre ricevuto gli elogi da De Rossi e Totti e da tutti gli altri giocatori della nostra rosa. Non conto e non mi interessano quelli di Prandelli e degli altri allenatori, commentatori opinionisti della Serie A. Contano i nostri e basta. Per chi fa finta di non vedere e non sentire voglio ricordare che senza Enrique a quest’ora Daniele De Rossi sarebbe stato già in procinto di fare le valige per un’altra formazione, estera o italiana. Gli unici con cui non c’è mai stato un rapporto positivo sono stati Borriello, spedito alla Juventus dove ha fatto conoscenza stretta della panchina dello Juventus Stadium, e David Pizarro, anche lui capace di far amicizia con tutti i tifosi del City data la sua continua presenza in tribuna dei Citizens.
La squadra è con l’allenatore, la dirigenza è con l’allenatore e faranno di tutto per rinforzare questa rosa e dare gli uomini adatti a lui che, a mio modesto parere, resterà anche la prossima stagione per prendersi la sua rivincita. Andare via sarebbe troppo facile, sarebbe una mossa da Ranieri o da Lippi. Con la dovute garanzie anche io, come credo molti di voi, sono disposti a dare un’altra chance a Luis Enrique che ha sbagliato tanto in questa stagione ma che non ha mai avuto una rosa all’altezza del gioco che ha voluto proporre.
Abbiamo amato Spalletti ma anche il tecnico di Certaldo, quando si ridusse a giocare con Cassetti centrale, Alvarez su una fascia e Baptista sull’altra, per non parlare di Cerci, sembrava un incompetente. L’allenatore, purtroppo o per fortuna, si giudica dai giocatori che ha. Anche Mourinho, considerato da tutti un santone, è passato per deficiente a causa degli errori dal dischetto di Cristiano Ronaldo e Kakà ovvero 94 + 65 milioni di euro in due.
Inoltre i nostri giocatori non sono forti come molti ci vogliono far credere. Gente come Pjanic è paragonabile a giocatori come Marchisio, almeno per quello che riguarda la personalità: forti nel momento che la squadra gioca bene, deleteri nel momento del bisogno. O altri giocatori ancora poco pronti come Lamela ed Osvaldo: potenzialmente fortissimi ma capaci di saltare moltissime partite per colpi di testa e reazioni infantili. La Roma non ha giocatori pronti e questa stagione è servita a dare la misura di come dovrà essere migliorata la nostra rosa.
In conclusione: qua non indietreggia nessuno, né allenatore, né dirigenza e né giocatori, quelli che resteranno. La rosa andrà migliorata come è giusto che sia e con innesti pesanti ed importanti. Sarò il primo a lamentarmi se non arriveranno giocatori adatti alla nostra maglia. Ma dare la colpa esclusivamente al nostro allenatore o a Baldini e Sabatini significa guardare solo parzialmente la realtà giallorossa.
Anche la Juventus lo scorso anno faceva ridere più di noi: sono bastati Vucinic, Pirlo e Vidal per far diventare Pepe, Barzagli, Bonucci e Chiellini dei giocatori presentabili. E sono primi, eppure quest’anno nessuno gli dava una lira.
Contano le parole della dirigenza: investimenti, a prescindere dall’Europa, a prescindere dalla posizione in classifica. Per quello che mi riguarda mi basta questo per essere ancora una volta fiducioso nella prossima stagione.