E’ indubbio che storicamente la Serie A possa essere definito un grande campionato, con squadre fortissime e con grandi allenatori, ma chiudere gli occhi e fare finta che al momento non sia in una situazione di crisi profondissima, è davvero controproducente. Si può dire che dopo la vittoria del Mondiale, il calcio italiano si sia fermato: probabilmente si è sviluppata una politica sportiva del vincere, vincere in qualsiasi modo, che ha causato una vera e propria paralisi al processo di crescita del nostro calcio. Prendiamo le semifinaliste di Champions ed Europa League: nella prima, ci sono due spagnole, una tedesca ed un’inglese. Nella seconda, ci sono 3 spagnole ed una portoghese, 4 iberiche. E’ decisamente indicativo di qualcosa: il calcio spagnolo molti anni fa, ha iniziato una politica dei giovani che oggi sta fruttando non solo a livello di club, ma anche a livello Nazionale. Il calcio spagnolo è probabilmente il più giovane. Non è il più “sano” dal punto di vista economico, questo posto spetta alla Bundesliga: checchè se ne dica, il calcio tedesco è in forte ascesa. I club tedeschi, anche loro, hanno dato ampio spazio ai giovani ed anche qui si vede a livello Nazionale e di club. Molti giovani, nessun club con il bilancio in rosso, stadi all’avanguardia e sempre pieni di tifosi. Vogliamo parlare del calcio inglese? sì, qui cominciano ad esserci dei problemi economici, che però rientrano con sponsor, merchandising, diritti TV e marketing. I più grandi calciatori vogliono andare in Premier League, inutile negarlo. Altri due campionati in forte crescita sono quello francese e quello portoghese. La Ligue1 sta vedendo l’ingresso di soldi pesanti e l’arrivo di giocatori molto talentuosi. La Primeira Liga, invece, ha iniziato una politica dei giovani molto tempo fa e per poco non portava due squadre tra le prime otto squadre d’Europa.
Il nostro campionato, invece, oltre ad essere in crisi dal punto di vista dei risultati, ad essere indietro dal punto di vista dello Stadio, del marketing e del merchandising, è clamorosamente in pericolo a causa dei bilanci dei nostri club. Milan ed Inter stanno conoscendo il profondo rosso, la Juventus, nonostante il nuovo corso, ha già molte perdite (oltre 34 milioni di euro, nda), che però saranno risanata dagli introiti derivanti da Champions League e Juventus Stadium. La Roma è l’unico club con i soldi freschi; ricapitalizzazione ed un futuro è più che roseo: tra sponsor, tournèè, marketing e merchandising la Roma si rilancerà clamorosamente. Già la Disney aiuterà e non poco la Roma: in corso anche trattative con la Mercedes-Benz. Insomma, tanti soldi freschi per la “new era” Giallorossa. Tralasciando per un attimo il comunque importantissimo aspetto economico, vorrei che ci fermassimo un attimo sull’argomento vivai: a parte Roma, Inter e Juventus, quali club curano seriamente le giovanili? quali club spendono soldi importanti per Primavera, Allievi etc.? La Roma anche in questo senso si sta differenziando: sta facendo un vero e proprio calciomercato giovanile, comprando i migliori talenti, da far crescere in Italia, in ottica di un passaggio futuro in prima squadra. Quanti club italiani mandano in campo ragazzi, italiani e non, dal 1989 in su? c’è la sbagliatissima idea che si possa vincere solo con i giocatori già fatti: da cosa nasce questa convinzione? il nostro è un calcio per vecchi. Purtroppo. E, comunque, la sconfitta del Milan contro il Barça dovrebbe far riflettere tutti: non è tanto per la sconfitta, umiliante, in sè e per sè, anche perchè era facilmente ipotizzabile, quanto per la reazione del Milan. Avere la faccia tosta di lamentarsi dell’arbitraggio, quando in quattro partite avrai fatto si e no 10 tiri in porta, mentre i tuoi avversari hanno bombardato non-stop il tuo portiere. L’ultimo confronto parla di 23 tiri a 3. E’ davvero clamoroso come dato. E il Milan si nasconde dietro l’arbitro. E tutti i media italiani gli danno corda. Parliamo del club che ha pubblicato sul proprio sito un fotomontaggio per passare per vittime di un complotto Mondiale.
Il calcio italiano necessita di riforme, tecniche e culturali: anche al più presto possibile.
Tutto questo, senza contare i numerosi scandali del nostro calcio, per cui probabilmente la Lazio non andrà in Europa, nonostante un buon piazzamento in classifica.
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