Nel 2009, il 56% dei club europei di prima divisione ha chiuso il bilancio con un deficit, nel 2010, la perdita di bilancio aggregata del calcio europeo ha raggiunto 1,6 miliardi. In un momento di profonda crisi economica e finanziaria, il sistema del calcio appare più che mai a rischio di insolvenza. Per garantire la sopravvivenza nel medio-lungo periodo e salvare alcuni club dal fallimento la Uefa ha introdotto la normativa del Fair Play Finanziario, il cui cardine è il requisito del pareggio di bilancio: i costi non potranno più superare i ricavi, o quasi.
PRIMA FASE – Come verrá gestito questo Fair Play Finanziario? Le nuove norme entreranno in vigore gradualmente proprio da quest’anno per essere poi a pieno regime nel 2018. Sono infatti previste tre fasi per la completa attuazione dei regolamenti e per permettere alle società di adeguarsi. Per le stagioni 2011/2012, 2012/2013 e 2013/2014 (prima fase) l’Uefa inizierà ad osservare con attenzione i bilanci, permettendo perdite non superiori ai 45 milioni di euro.
SECONDA FASE – Nelle tre stagioni (2015-2017, seconda fase) le perdite dovranno essere ancora più contenute e non superiori ai 30 milioni di euro.
TERZA FASE – L’obiettivo del pareggio di bilancio dovrà essere raggiunto nel 2018 (terza fase), anno in cui i costi delle società potranno superare i ricavi solo di 5 milioni di euro. Nella supervisione della gestione dei club l’Uefa farà alcune eccezioni, le spese d’acquisto e di ingaggio degli under 18 e quelle per la costruzione di impianti sportivi non verranno considerate nel calcolo come uscite. Questo per incoraggiare investimenti nel settore giovanile e in infrastrutture di proprietà delle società di calcio.
Ecco perchè il calcio non è più soltanto uno sport ma una vera e propria industria e come tale deve essere trattato. In poche parole le società di calcio dovrebbero sopravvivere con le proprie forze, diversificando sempre più i ricavi. Le entrate andrebbero equamente suddivise tra diritti tv, incassi da stadio (ticketing), sponsorizzazioni e marketing, plusvalenze tra acquisti e cessioni, merchandising e quant’altro. In questa prospettiva il calcio italiano arriva al nastro di partenza in forte ritardo, oltre alla mancanza di stadi di propietà, le nostre società di calcio sono molto indietro con rispetto alle sponsorizzazioni, il marketing, il merchandising, azionariato popolare, etc etc.
Senza lo svillupo di questi settori aziendali diventa veramente complicato trovare le risorse per andare avanti e sarà sempre più difficile vincere. Per quanto riguarda la Roma, la sua Posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre 2011 è a debito per 61,4 milioni di euro (e per 53,8 milioni di euro, al 30 giugno 2011), con un peggioramento di 7,6 milioni di euro. Una situazione da non sottovalutare visto che anche la Roma deve fare i conti con i nuovi tempi che corrono. Vediamo come il modello AS Roma si progetta sempre di più nel calcio moderno, quel calcio che non è più un semplice sport, ma una grande industria di livello mondiale.
STADIO DI PROPRIETA: è ormai noto che gli americani fin dal loro arrivo nella città eterna hanno sempre considerato la costruzione di uno stadio di proprietà come un fattore fondamentale, anzi indispensabile per far si che il progetto AS. Roma possa arrivare a buon fine. Mentre molti rimangono scettici su questo tema, la nuova società non ha mai smesso di muoversi in questa direzione, ecco perche si è rivolta alla Cushman & Wakefield, agenzia di consulenza americana, che dovrà stabilire entro il mese di giugno l’ubicazione della nuova struttura, tra le zone più acreditate ci sono Tor Vergata, Tor di Valle e la Massimina. Secondo On. Pierluigi Fioretti, Presidente della Commissione speciale Roma Capitale, la Roma avrà il nuovo stadio entro diciembre 2016.
» Comunicato ufficiale As Roma. Cushman & Wakefield individuerà l’area per il nuovo stadio
PROGETTO CELEBRITIES – Un modo per coinvolgere personaggi di fama mondiale dello sport e dello spettacolo nel nuovo progetto Roma, che avranno il compito di portare il marchio Roma nel mondo intero. Dopo la stella della NBA Garnett, ecco altri campioni che potrebbero acquisire quote simboliche della AS Roma, tra i quali Bryant, le sorelle Williams e il campione di baseball Felix Doubront futura stella dei Boston Red Sox.
PARTNERSHIP WALT DISNEY – In molti hanno preso questa notizia in senso ironico, forse perche si trattava di personaggi come Topolino, Paperino and company. Chi non conosce i personaggi di Walt Disney?, chi non li ha mai sentiti nominare?. Il marchio Walt Disney occupa la 9° posizione nella lista che vede i 100 migliori Brand del 2011 a livello mondiale. Solo la divisione Parks and Resorts della Disney ha fatturato la bellezza di $11,8 miliardi, con una crescita del 10% rispetto al 2010 e con il 20% del business dei parchi con base in America derivante da turisti in arrivo dall’estero. Non dimentichiamo che la Walt Disney è anche padrona della catena internazionale ESPN, il canale tv sportivo di maggior importanza non solo negli USA ma in tutta l’America Latina. Già immaginiamo il marchio AS Roma sparso in tutto il mondo, a fianco a quello del colosso mondiale dell’intrattenimento.
CALCIOMERCATO – Sono finiti i tempi di una volta dove le società spendevano grandissime risorse economiche nell’acquistare campioni già affermati, ora si dovrà avere più attenzione e investire nei propri settori giovanile per far si che si possano coltivare i propri campioni del futuro. In questa prospettiva, il progetto della Roma vede tanti giovani talentuosi e di certa esperienza come Lamela, Pjanic, Borini, Bojan, pronti per la prima squadra. Poche sono le squadre in Italia che danno spazio ai giovani e che puntano su di loro. Il settore giovanile della Roma è stato sempre uno dei più produttivi e oggi si trova pieno di giovani promesse come Caprari, Viviani, Verre, Piscitella, Tallo, Nego e altri che sono in giro per l’Italia in prestito come Florenzi, Crescenzi, etc. Tutti pronti in rampa di lancio, un arma che potrebbe rivelarsi vincente in futuro.
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Gli americani sono i primi al mondo per quanto riguarda il managment sportivo, basta guardare il Super Bowl, NBA, MLB, NHL tutti eventi di grande successo sia dal punto di vista economico cosi come dello spettacolo. Insomma il modello Roma si trova solo all’inizio ma guarda al futuro attraverso una vera e propria gestione aziendale adeguata ai tempi di oggi. Un marchio sempre più internazionale, maggiori ricavi che porteranno la nostra squadra del cuore a traguardi importanti. Sarà solo questione di tempo ma la strada intrapresa è proprio quella giusta.
Riccardo Lelli.
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