L’architetto Gino Zavanella, che, nel corso della presidenza Rosella Sensi, progettò lo stadio “Franco Sensi“, ha parlato ai microfoni de “La città nel Pallone”, in onda su RadioIes, della situazione stadi a Roma ed in Italia:
“Credo ci sia bisogno di stadi di proprietà oggi l’Italia ha un parco stadi assolutamente inadeguato e obsoleto rispetto al resto d’Europa e del mondo. Le squadre avevano bisogno di patrimonializzarli e creare il loro stadio a loro immagine per gestirla correttamente, avere i giusti ricavi e dare ai tifosi uno spettacolo in un ambiente adeguato ai tempi che corrono. Roma è pronta per questo progetto, tutti i tifosi italiani sono pronti e sicuramente anche la loro minore affluenza seppur leggera è causata dal fatto che probabilmente vedere la partita in HD a casa è meglio che vederla in stadi non adeguati, spesso non coperti e con pochi servizi di accoglienza. La società ha la possibilità di fidelizzare il tifoso. Noi dobbiamo pensare che il giorno della partita è un giorno dedicato alla propria squadra dalla mattina alla sera con possibilità di utilizzare il tempo con servizi e spettacoli come ormai avviene in gran parte d’Europa. L’Emirates ha degli introiti eccezionali, ovviamente dando dei servizi eccezionali. Per lo Stadio Franco Sensi Erano state individuate almeno 6-7 aree che gli esperti avevano vagliato e la Massimina era quella che prestava le migliori caratteristiche. Io mi auguro di collaborare per la realizzazione del progetto stadio, il mio progetto ad oggi ha in alto a sinistra il marchio della Roma che è stato dato dalla società giallorossa. Non era stato presentato dalla Sensi, ma dalla Roma. Era stata fatta una seria indagine per dare alla Roma il meglio, quindi io e tutti quelli che ci hanno lavorato hanno scelto la migliore opzione e credo che valga la pena riprenderlo in esame e non buttarlo. Non ho avuto nessun onore e piacere di incontrare i nuovi soci americani, non c’è mai stato nessun contatto, ma ho incontrato Fenucci e Baldini.”
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