«Come una volta esisteva la Tv dei ragazzi e programmi esclusivamente per i minori così è quanto mai opportuno ed urgente realizzare tecnicamente una rete telematica solo per i minori, al fine di evitare i rischi che oggi vengono da un uso distorto di Internet da parte dei bambini e dei ragazzi»: è quanto afferma il teologo morale campano, padre Antonio Rungi. «Più che proibire l’uso di Internet che per alcuni aspetti è educativo e di valido sostegno alla cultura e ad una migliore qualità della vita, si tratta di organizzare una rete per i minori, in modo che l’accesso alla rete internet ordinaria avvenga su base di certa identificazione da parte di chi vi accede. Tecnicamente tutto questo è possibile in quanto si può riservare degli indirizzi specifici ai minori di tutto il mondo. Il www potrebbe essere ridefinito come mmm e riservare tutti gli indirizzi su questa sigla proprio ai minori». «Questa esigenza nasce dal fatto che oggi i minori possono accedere a qualsiasi sito e che non c’è nessuna verificabilità certa della maggiore età davanti a sito proibiti ai minori. Un ragazzo, un bambino per curiosità può accedere ai siti proibito dichiarando di essere maggiorenne quando maggiorenne non lo è affatto. Una sorta di censura su Internet per i minori -afferma padre Rungi – deve essere attuata e pratica. In questo senso gli accordi internazionali sono importanti anche in questo delicato settore. Oggi alle positive prospettive che offre internet, per i giovani e i minori sta affiorando una situazione di rischio a livello morale, spirituale, sociale, educativo, per cui la rete telematica è diventata lo strumento più diseducativo e pericoloso per le nuove generazioni. Un’Internet tutto per i minori con siti e contenuti specifici per i giovani potrebbe essere la soluzione ottimale».