Il mare del canale di Sicilia si è calmato nelle ultime 24 ore e ne hanno approfittato i controllori nordafricani dell’esodo dei migranti che hanno dato il via alla partenza di diversi barconi che sono giunti a Lampedusa e su altre coste siciliane portando un migliaio di clandestini. E le segnalazioni non si sono fermate: in serata a 24 miglia a sud dell’isola è stato avvistato un gommone con 80 migranti a bordo. Da ore, poi, brucia il ‘cimiterò dei barconi, spazio realizzato dalla Protezione Civile, in contrada Taccio Vecchio, per il rimessaggio delle ‘carrettè del mare usate per la traversata dai migranti e sequestrate dopo lo sbarco a Lampedusa. Il rogo, di origine dolosa, non ancora domato, ha distrutto quasi tutte le imbarcazioni custodite. E la notte di Natale ha registrato anche una sommossa nel centro identificazione ed espulsione di Bari dove sono stati arrestati 21 extracomunitari mentre dieci algerini sono fuggiti e diversi poliziotti sono stati feriti. I clandestini, che già l’altro ieri notte avevano dato vita a scontri culminati con la fuga di altri algerini, sono agitati perchè sanno che presto saranno rimpatriati per l’accordo bilaterale tra Italia e Algeria. La procura di Bari ha aperto subito un fascicolo sulla sommossa nel Cie, nel quale sono ospitati 196 algerini. I reati per ora ipotizzati dal sostituto procuratore, Manfredi Dini Ciacci, sono danneggiamento aggravato e saccheggio. Hanno invece rischiato di morire assiderati, nascosti in un furgone frigorifero che trasportava pesce e casse di ghiaccio, sei giovani clandestini iracheni di etnia curda rintracciati dai carabinieri a Jesi dopo essere sbarcati nel porto di Ancona da un traghetto proveniente dalla Grecia. L’autista del tir, un greco, è stato arrestato. Gli immigrati, tutti fra i 20 e i 25 anni, avevano pagato settemila dollari ciascuno per raggiungere l’Italia, viaggiando a quattro gradi sotto zero, ammassati in un’intercapedine ricavata fra casse di polistirolo contenenti pesce. Per fare la pipì erano stati costretti a utilizzare bottigliette di plastica. All’altezza del quartiere Minonna, a Jesi, il camionista li ha fatti scendere perchè potessero raggiungere la stazione ferroviaria. La scena è stata notata da un maresciallo dei carabinieri fuori servizio che ha avvertito il 112, fornendo il numero di targa dell’automezzo. Gli iracheni sono stati bloccati da alcune pattuglie mentre il furgone invece all’altezza dello svincolo dell’A14, Ancona nord. L’ultimo barcone a Lampedusa è stato intercettato a mezzo miglio dalla costa in tarda mattinata: a bordo vi erano 354 migranti, tra cui sei donne. Era il sesto sbarco consecutivo nelle ultime 24 ore sull’isola. Ieri erano stati bloccati sulla spiaggia dell’Isola dei conigli sette nordafricani; altri 24 erano stati fermati a Linosa, la più piccola delle Pelagie. In nottata sono stati soccorsi dalla nave «Bettica» della Marina Militare e dalle motovedette della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera altre due imbarcazioni: la prima con 250 persone, la seconda con 340. Sempre durante la notte è riuscito ad approdare direttamente in porto anche un gommone, con 67 extracomunitari. Nel centro di prima accoglienza i migranti sono oltre 1200. Altri undici clandestini sono stati fermati invece ieri mattina da militari della capitaneria di porto e dei carabinieri nella zona tra Donna Lucata (Scicli) e Santa Croce Camerina, nel ragusano. Nuovo maxi sbarco a Lampedusa. Questa mattina è approdato sull’isola un altro barcone con 247 migranti, tra cui 15 donne, intercettato da una motovedetta della Guardia costiera a mezzo miglio dalla costa. È il settimo sbarco consecutivo che si registra sull’isola, dove dal giorno di Natale sono giunti oltre 1.300 extra comunitari. Nel Centro di prima accoglienza, che in questo momento ospita circa 1.500 persone, la situazione è al collasso.