«Se il film non vi è piaciuto non tirateci scarpe ma maglioncini di cachemire»: così hanno rotto il ghiaccio Aldo, Giovanni e Giacomo alla presentazione de Il cosmo sul comò, il film in uscita venerdì con cui il trio torna al cinema dopo 4 anni di assenza.
Tiepida l’accoglienza della stampa, pochi gli applausi e rare le risate in sala: «In passato avevamo più energia, oggi più esperienza», ha detto Aldo, «ma nel carattere siamo rimasti gli stessi. Cerchiamo di fare cose con più spessore: se ci riusciamo bene, altrimenti pazienza». Schierati tradizionalmente contro il cinepanettone di De Sica, per Giovanni «continuiamo a fare quello che ci piace, consapevoli che una parte di pubblico ama una comicità diversa. Se la gente non verrà a vederci vorrà dire che sono cambiati i gusti. O magari che siamo invecchiati noi». Undici anni dopo il grande successo di Tre uomini e una gamba, il trio sembra aver perso lo smalto, nella finzione come nella realtà: Aldo parla pochissimo e con accento ormai più milanese che siciliano, Giovanni lo fa malvolentieri, dimentica le domande, rifiuta generosi paragoni con altri personaggi della comicità italiana («Io come il Furio di Bianco Rosso e Verdone? Grazie, Verdone lo stimo ma non so proprio chi sia questo Furio»).
Dei tre solo Giacomo sembra aver voglia di spendere qualche parola in più: «L’uscita natalizia ci carica di aspettative, gli esperti dicono che in tempo di crisi la gente vuole ridere. Ma fare un bel film o fare incassi sono due cose diverse: noi puntiamo al terzo posto, alla medaglia di bronzo. Non amiamo le sfide». Specialmente quelle contro due colossi come Natale a Rio e Madagascar 2: «Ci obbligano a uscire in questo periodo», ha detto Giovanni, «fosse per noi non lo faremmo». Massimo riserbo sui progetti futuri, per Giacomo «prenderemmo in considerazione anche ruoli drammatici se qualcuno ce li proponesse». (LEGGO)