Una Roma offensiva come non mai, con solo due difensori iniziali, il bravissimo Kjaer e l’argentino Burdisso. Perrotta inventato terzino destro e Taddei sul lato opposto in netta difficoltà contro il piccolo e veloce Nagatomo. A centrocampo si è visto finalmente un De Rossi tornato ai livelli che gli competono, ottimo nell’interdizione della manovra e come bariera ai due centrali difensivi. Difficile giudicare la prova dei due intermedi, Pizarro appena rientrato si è dimostrato sufficentemente lucido, Pjanic invece poco propenso a rientrare e altelenante nell’arco della partita.
Le note dolenti arrivano ancora una volta dal reparto offensivo dove un Totti molto lezioso non è mai riuscito a fare la differenza, Osvaldo ancora imballato mai a saltare l’uomo. Solo Borini, givane promessa classe ’91 strappa applausi grazie a buon spunti e continuo movimento.
Le poche nitide occasioni giallorosse arrivano proprio per il giovane Borini mentre la reazione interista arriva complice un calo fisico giallorosso, solo nel finale, ma rischia di far davvero male. Zarate prima e Sneijder poi rischiano di rovinare la serata a Totti e compagni. Solo l’intervento di Kjaer sulla linea salva il pareggio.
Solo a tratti si incomincia a vedere il gioco che Luis Enrique ricerca, per il resto il modello Barcellona è ancora lontano, molto lontano. In più mettiamoci che Perrotta e Taddei retrocessi a terzini come neppure alla Playstation e abbiamo una Roma che dalla sfida contro l’Inter esce con una risicata sufficienza. Un punto a San Siro contro la squadra rivale degli ultimi anni in questi tempi vale comunque oro. Un punto, il primo di questo campionato, che da morale perché, pur contro un Inter veramente brutta e bocciata nettamente dal suo stesso pubblico, i vari Sneijder, Forlan, Milito e mettiamoci anche il fastidioso Zarate sono il parco giocatori ancora top in Italia.