Le sirene di mercato si sentono, aleggiano su Trigoria ingigantite dalla stagione della Roma in campionato molto deprimente. Calciatori poco consoni a quella Roma che solo pochi mesi fà è stata addirittura per più di mezz’ora campione d’Italia. Gli acquisti quasi tutti non eccellenti, l’unico che fra alti e bassi è riuscito quanto meno a farsi apprezzare in qualche gara, risultando decisivo, è stato Julio Baptista, nome caldeggiato per mesi e voluto un pò da tutta la piazza. Il mercato della Roma è stato alquanto anomalo, dagli occhi di chi lo ha seguito da vicino e lo continua a fare emergono movimenti strani, poco adeguati ad una squadra che doveva ritoccarsi con nuovi trucchi e stando a quanto esplicitato da Spalletti doveva anche sostituire quanti uscivano dalla rosa.
Così non è stato perchè i vari Mancini e Giuly non sono stati degnamente sostituiti ed in quei ruoli quello ad esempio di Amantino, la Roma non ha adeguatamente inferto il colpo giusto.
Alla fine di un mercato decisamente poco efficace si è ingaggiato Jeremy Menez con un congruo investimento sorprendendo anche il presidente del Monaco che ha ritenuto sproporzionato e quasi costretto a chiudere dinanzi a quella cifra. La verità del mercato forse non la sapremo mai, in questi mesi dell’inizio della stagione Spalletti ha chiaramente mentito quando ha dichiarato di aver avallato qualsiasi operazione in entrata ed in uscita, prova inconfutabile la considerazione che lo stesso ha di Menez, costato piu di 10 milioni.
Lo scenario è misterioso, si da per certo (del resto lo è) che Spalletti non abbia partecipato come in passato alle scelte di mercato e la garanzia della massima stima e fiducia dirigenziale nei suoi confronti, nonostante i risultati deludenti, non sono dettagli da sottovalutare. Allora chi materialmente ha condotto il mercato giallorosso? Pradè? Conti? Rosella Sensi?.
Non c’è stata unione d’intenti fra le parti e questo è molto chiaro, i tasselli di un mosaico applicati si ma di colori diversi che ad occhio nudo non si fa fatica ad accorgersi che quell’opera è stata finita in fretta e senza criterio.
A gennaio si riapre il mercato, il nome più accostato alla Roma è quell’Hernan Crespo che pur di giocare ed accontentare la moglie romana proverebbe a gettarsi a capofitto in questa nuova esperienza.
In uscita la Roma starà molto attenta, Cicinho, Riise e Menez come scritto da illustri quotidiani sono a rischio ma per Riise e Menez la società rischierebbe di autocondannare le proprie scelte e dare una seria mazzata ai suoi investimenti estivi. Tutto è legato alle direttive finanziarie della società che, non dimenticando i bonus sui contratti per un eventuale ed ormai difficile qualificazione Champions, potrebbe già intavolare trattative per una cessione più clamorosa, quella di Alberto Aquilani, seguito dal padre ma soprattutto da Zavaglia, "compagno di merenda" di Luciano Moggi e se Moggi è rimasto vicino ad un tale Secco il dado è tratto. Aquilani andrà alla Juventus a giugno,
la Roma cercherà di monetizzare il più possibile ma alla fine potrebbe accontentarsi di Iaquinta piu un conguaglio.
E’ chiaro che certe decisioni passano dalla benedizione dello staff tecnico, Spalletti escluso, quindi viene subito in mente che Bruno Conti è una persona che entrerà in merito alla questione Aquilani e potrebbe deciderne il futuro.
Del resto il flirt di Spalletti con il Chelsea non è piaciuto soprattutto ai suoi uomini di fiducia come Pradè e Conti che consci di tutto hanno indirizzato la Roma su dei binari ben studiati di concerto con le finanze ridotte della società, a tavolino hanno ben delineato le mosse senza dare modo a nessuno di sapere e di conoscere le verità nascoste, i misteri di un graffito impossibile da decifrare.Sono cose di Roma nostra