Al Milan non vedevano l’ora di tornare in testa alla classifica dopo oltre quattro anni, e quindi c’è entusiasmo dopo la vittoria strappata negli ultimi minuti contro il Napoli. Una euforia che fa contrasto con la soddisfazione amara del presidente azzurro Aurelio De Laurentiis, per cui oggi il quarto posto della sua squadra «vale più del primo, perchè – dice – abbiamo fatto una partita straordinaria e senza quell’autogol questo grande Milan non avrebbe vinto». «Altrochè se ci abbiamo provato, gli abbiamo fatto un c… così», si sfoga De Laurentiis a microfoni spenti, dopo aver visto il suo Napoli protagonista di «un film eroico: forse sono più felice io che ho perso ma ho una squadra che sa esprimere certi valori piuttosto chi – sottolinea – è in testa ma questi valori non li esprime. Mi spiace, ma ho visto un Milan cattivo e nervoso». «De Laurentiis usa due aggettivi completamente sbagliati: il Milan non è mai stata una squadra cattiva ma ha sempre dato una immagine positiva, e tanto meno è stata nervosa perchè ha giocato con grande attenzione», è la pronta replica di Carlo Ancelotti, soddisfatto di aver raggiunto il primo posto «così in fretta, a dispetto della sfiducia di molti. Ora si apre un altro campionato e non so se sarà più difficile del periodo che abbiamo appena passato, ma di sicuro la classifica rimarrà incerta ed equilibrata e non ci saranno fughe». «Da troppo tempo non eravamo primi ed eravamo costretti a giocare sotto pressione – esulta anche Seedorf – ora comincia il bello». A stemperare questa euforia ci prova Adriano Galliani: «Abbiamo tanta voglia di vincere questo scudetto e i giocatori lo sanno, ma – racconta l’amministratore delegato rossonero – ho detto a loro di stare calmi perchè ancora non hanno fatto niente e si trovano al posto in classifica in cui devono stare». Si merita ampiamente il suo quarto posto anche Edy Reja. «Sono molto soddisfatto perchè siamo riusciti a reggere il ritmo del Milan anche in dieci, e questa è una di quelle sconfitte che, anzichè ridimensionarle, aumentano le nostre ambizioni», assicura il tecnico del Napoli che ha solo qualche rimpianto: uno è per l’arbitraggio che non sempre lo ha convinto e in particolare nell’occasione del rigore («rigori così non vanno fischiati»), e per alcuni falli dei milanisti che a suo avviso meritavano sanzioni più pesanti; altre riguardano l’ atteggiamento della sua squadra che nel primo tempo «è stata un pò titubante, mentre di solito è garibaldina ed incosciente. Ma – conclude – va bene così e mi auguro che il mio Napoli possa restare una squadra da vertice».