O Bianco O Nero

Siamo straordinari. Non che ne avessi qualche dubbio ma oggi ne ho avuto la conferma!

Prima di scrivere queste due righe sentivo la necessità di farmi un’idea di come tutti abbiamo valutato la conferenza di oggi, di come abbiamo assimilato le prime parole del nostro Presidente e del nostro Allenatore e quali potessero essere le reazioni di tutti.

Leggendo i vari commenti è come se avessimo assistito a 2,3,4 conferenze diverse e se qualcuno dovesse valutare da questi certamente non potrebbe avere un quadro chiaro della situazione. Ma mi ripeto, siamo straordinari anche per questo!

Ma parliamoci chiaro: tutti sapevamo che sarebbe stato così. La spaccatura della tifoseria va al di là della possibilità di avere opinioni diverse.Sarà un discorso fin troppo generale, perchè in fondo nello specifico ognuno pensa di ragionare correttamente,ma quello su cui mi farebbe piacere farvi riflettere è il modo con cui queste idee vengono portate avanti.

O Bianco O Nero: è questo il problema. Analizzare i fatti oggettivamente, senza alcun tipo di preconcetto, è davvero difficile, se non impossibile PER TUTTI.

Proviamo a fermarci un attimo però: dove ci porterà un simile atteggiamento? Oggi io sono deluso. Ma non per la parole di quattro persone sedute dietro un tavolo. Sono deluso di me, di Noi, e di come al solito valutiamo la situazione e di come l’abbiamo in fondo sempre valutata.

Non dovrebbero stupirci affatto allora, se ragioniamo in quest’ottica, le due visioni completamente opposte della stessa medaglia. Sarebbe bello ricordare che si può avere fiducia  in questa proprietà e rispetto per quella precedente contemporaneamente oppure criticare quella passata senza per forza esaltare quella attuale,oppure ancora criticare quella attuale senza per forza essere stati sostenitori di quella uscente,senza venir in ognuno di questi casi  tacciati di lazialismo acuto, che vi assicuro è davvero una brutta malattia.

E’ un gioco al massacro.Se dovessi riprendere una frase già usata in un precedente articolo direi che mentre Noi passiamo le nostre giornate facendo a gara su chi ce l’abbia più lungo, gli altri ci passano avanti e la insaccano.Una guerra fratricida che non porta da nessuna parte e che di certo non ci fa stare sereni. Quello che il tifoso Romanista chiede oggi è proprio questo: un appiglio, un barlume di speranza per tornare ad essere uniti; sperare di potersi ritrovare come quel 17 giugno 2001 tutti abbracciati a piangere per quello che molti ritengono solo uno Sport ma che per Noi è una parte della Nostra Vita.

Dovremmo imparare dagli Antichi allora: “In medio stat virtus” dicevano. Prendere una posizione è importante, rimanere coerenti altrettanto, negare l’evidenza pur di portare avanti il proprio pensiero non è mai servito, e questo non sono io a dirlo, ma la Storia,che di esperienza ne ha molta più di Noi.

Questo discorso non vuol dire che dobbiamo avere tutti le stesse idee, ci mancherebbe, ma che dovremmo iniziare a lavorare tutti per lo stesso obiettivo, lo stesso scopo, con l’intento di vedere trionfare al più presto la stessa UNICA GRANDE PASSIONE CHE CI UNISCE E CHE IN FONDO CI HA SEMPRE UNITO: la Nostra Roma!

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