Rassegna Stampa | Il Tempo | La vittoria contro la Juve aumenta il valore di quella con la Lazio, e proporrà un finale di stagione ancora più elettrizzante.
Ieri abbiamo assistito alla prova di una grande Roma, che Ranieri aveva descritto alla vigilia come una squadra che non gioca peggio delle altre e sopratutto annienta le avversarie.
Una vittoria che aumenta il valore del successo nel derby e rende ancor più appetitoso il finale di stagione. Ranieri alla vigilia era stato buon profeta: la sua Roma non gioca peggio delle altre e sopratutto annienta le avversarie. La Juventus di ieri è stata penosa ed esce dalla serata in piena crisi d’identità. Il tecnico giallorosso ha risparmiato l’acciaccato Borriello e ha risolvere la gara ci ha pensato Vucinic. Nella Juve l’ex Aquilani e Krasic sono partiti fuori e Delneri ha scelto i muscoli di Sissoko e Felipe Melo per contrastare il centrocampo robusto di Ranieri. Più quantità che qualità, così ne è uscita una partita bruttina, con poche emozioni e i portieri a combattere sopratuttto con il freddo. Molta più Roma in avvio.
Vucinic e Menez, a differenza degli attaccanti juventini, si trovano a meraviglia. Burdisso, dopo aver «bucato» un intervento dietro, va vicino al vantaggio con una testata su calcio d’angolo. Poi Vucinic calcia addosso a Storari su invito di Menez e Simplicio sulla respinta non trova lo stesso spunto (di Pellegrino ce n’è uno) di Cesena: la Juve si salva e risponde con un tiro di Del Piero deviato che impegna Julio Sergio. I bianconeri iniziano a picchiare, ne fa le spese la caviglia di Vucinic. Il montenegrino stringe i denti, Brighi chiede il cambio e deve entrare Taddei che non risparmia subito un calcione a Del Piero. La ripresa si apre con altri due cambi: nella Juve c’è Krasic al posto dell’inguardabile Amauri e Martinez va a fare la spalla di Del Piero, per la Roma Borriello al posto di Menez, colpito anche lui duro nel finale di primo tempo. Il modulo diventa un 4-3-3, con Taddei e Vucinic ai fianchi di Borriello che crea subito un’occasione per Simplicio. Infortunio anche nella Juve: fuori Pepe, dentro Iaquinta. Dopo 64′ passa la Roma: Vucinic riceve palla a sinistra e con un tiro telecomandato la mette dove Storari non può arrivare.
Ci arriva invece sul colpo di testa di Mexes che poteva stendere definitivamente la Juventus tramortita. La reazione bianconera è fatta solo di nervi, Del Piero reclama un rigore mentre lo stadio contesta giocatori e dirigenti. In pieno recupero arriva anche il colpo del ko: punizione di De Rossi e girata di Taddei che chiude la gara e va ad esultare sotto il settore dei pochi coraggiosi romanisti presenti. La Signora non c’è più, passa una Roma inarrestabile e ancora in corsa su tutti e tre i fronti. L’appuntamento con la coppa Italia è ad aprile, adesso sotto con campionato e Champions aspettando un nuovo padrone.