Viaggio al centro della Sofferenza

Buongiorno,

vi scrivo perché, pur essendo dell’altra sponda, ho sentito che questa è una tribuna imparziale e sportiva, in grado di dare voce anche a chi non la meriterebbe come me. Vi scrivo anche perché so che su questo sito, talvolta fornisce il proprio contributo uno dei tifosi romanisti più odiosi: tal Skeleton.

Sono il nipote di Edi Reja e ieri mi è toccato assistere al derby vicino a questo fastidioso individuo, tifoso fazioso e uomo degenerato. Non pensavo che in tribuna Monte Mario dovessi sorbirmi uno spettacolo tanto indecente da sentire il bisogno di dovermi lamentare pubblicamente. Uno paga una cifra esorbitante per andare a vedere una partita della propria amata Lassio e poi arriva uno a rompere i cosidetti, con un biglietto rimediato all’ultimo a gratis, senza arte ne parte, che di solito (come lui stesso ha affermato) si aggira nella bolgia della Curva Sud…

Vi voglio raccontare minuto per minuto la mia sofferenza. Alle 20 e 30 mi accingevo ad accendere la mia solita sigarettina pre-partita godendomi il mitico giornaletto “Lassio, ma ndo annamo de sto passo” (non ridete, è una testata seria, esiste davvero!) quando vedo 3 giovani romanisti che prendono posto vicino a me. Me li guardo, un po’ indispettito, ma loro non mi degnano nemmeno di un gesto di saluto. Eh si che in Monte Mario dovrebbero esserci personcine educate. Il personaggio più vicino a me era questo tal Skeleton, uomo di una tranquillità spaziale, per niente teso (io invece me stavo già a magnà le unghie degli alluci dei piedi!). Non capivo, tanto che gli ho chiesto: “ma tu sei tifoso o sei uno sportivo e basta?”. Non avrei mai dovuto farlo perchè la sua prima risposta fu subito in grado di ferirmi nell’orgoglio… “no no i sono tifoso, e pure accanito, ma sai com’è oggi sto tranquillo perché nun c’è manco na mezza possibilità che voi vinciate questo derby. Siete scarsi da morì, l’allenatore vostro è un poveraccio… giocate con gente come Brocchi che c’ha 756 anni, Kozak che ancora deve pija er permesso de soggiorno, il profeta che corre a 2 kmh… qua in tribuna siete due gatti, manco i distinti nord riuscite a riempì… insomma, de che mi dovrei preoccupà?”.

Avrei dovuto capire l’antifona, invece alla fine del primo tempo gli faccio: “eh, hai visto? Non vi abbiamo fatto tirare mai in porta. Giochiamo meglio noi, senza dubbio. Vedrai, nella ripresa, vedrai che questa è la volta che vi facciamo neri”… anche in tal caso, il ragazzo non si è scomposto: “ guarda, adesso vi abbiamo regalato un tempo perché la Sud doveva protestà un attimo e poi perché noi in settimana c’abbiamo da fare… sabato vi dobbiamo superare in campionato, mercoledì prossimo abbiamo i quarti di Coppa con la Juve, poi aritorna la Champions… puoi capire che mica vi possiamo maciullare da subito. E poi se stavamo 2,3 a 0 dopo 45 minuti tuo zio rimaneva disoccupato.” Io, stizzito: “come fai a sapere che è mio zio?” E lui: “ma te sei guardato allo specchio, c’hai le sopracciglia incollate cor Bostik come lui?”

Ricomincia la partita e penso, “azz, aveva ragione questo… hanno proprio cambiato marcia”… ma non dico niente. Lui lo vedo sempre più rilassato, ormai chiacchiera e scherza con una anziana signora dietro, parlando di cucina, disquisendo se la carbonara viene più buona con gli spaghetti o con i rigatoni. Mah, ma come farà a esserne così certo. E poi il patatrac. Frankensteiner commette un fallo di mano che più ingenuo non si può… noi laziali siamo increduli colla Biava alla bocca… un altro rigore??? Lui si volta verso di me, con un sorriso ammiccante e mi fa… “Che te devo dì… vincete de Radu…”. Borriello segna comodamente e io vorrei uccidere quell’uomo che accanto a me esulta come se avesse vinto la Champions League…

Pochi minuti dopo però ecco la mia rivincita… fischiano un rigore per la Lazio… zio Edi, in piena trance agonistica e credendo di stare ancora nel 1970 visto che è sempre stato troppo occupato a sfoltirsi le sopracciglia per andare a seguire i corsi di aggiornamento di Coverciano, si arrabbia perché vorrebbe l’espulsione di Juan… noi segnamo, io mi volto con uno sguardo pieno di rivalsa nei confronti del mio vicino di seggiolino ma rimango ghiacciato. Lui già mi guarda, con un sorriso caritatevole, mi accarezza la testa e mi fa: “nun te preoccupà… s’eravamo scordati de favve er regalo de natale. Mo fai il bravo e rimettiti a guardare la partita…”. Livido di rabbia penso tra me e me “ma possibile che questo qua non ti deve dare manco mezza soddisfazione?”. In effetti la Lassio non sembra poter vincere la partita ma io ci spero comunque.

Quando però, su errore madornale della difesa, Fabio Simplicio infila la porta biancoceleste e lui mi fa “è Simplicio vincere contro la Lazie”… beh, allora non ho più resistito più e mi sono lanciato dalla gradinata fratturandomi 4 costole, entrambe le gambe, procurandomi un trauma cranico e venendo trasportato a sirene spiegate in ospedale prima del fischio finale.

Vi scrivo infatti tenendo la penna in bocca e facendomi tenere la lavagnetta da zio Edi, che stamattina non ha ancora trovato il coraggio di tronare a Formello. Dannati romanisti!!!

Condividi l'articolo:

17 commenti su “Viaggio al centro della Sofferenza”

  1. ahahahahahah grandeeeeeeeeee!!!!! Pochi minuti dopo però ecco la mia rivincita… fischiano un rigore per la Lazio… zio Edi, in piena trance agonistica e credendo di stare ancora nel 1970 visto che è sempre stato troppo occupato a sfoltirsi le sopracciglia per andare a seguire i corsi di aggiornamento di Coverciano, si arrabbia perché vorrebbe l’espulsione di Juan… noi segnamo, io mi volto con uno sguardo pieno di rivalsa nei confronti del mio vicino di seggiolino ma rimango ghiacciato. Lui già mi guarda, con un sorriso caritatevole, mi accarezza la testa e mi fa: “nun te preoccupà… s’eravamo scordati de favve er regalo de natale. Mo fai il bravo e rimettiti a guardare la partita…”. Livido di rabbia penso tra me e me “ma possibile che questo qua non ti deve dare manco mezza soddisfazione?”. In effetti la Lassio non sembra poter vincere la partita ma io ci spero comunque. IL PEZZO MIGLIOREEEEEEEE!!!!!

    Rispondi
  2. Ahahahah grande Skel 😆
    Comunque, tanto per dirimere il quesito sulla carbonara, il cuoco di Arcore suggerisce spaghetti, pare abbiano effetti sconvolgenti nel dopo cena!

    P.S. … ma che fine ha fatto il bibitaro della curva Nord?

    Rispondi
  3. “ma te sei guardato allo specchio, c’hai le sopracciglia incollate cor Bostik come lui?”… ahhhhhh ahhhhhhhh ho riso un quarto d’ora!!!! grande…

    Rispondi
    • Stra quoto…
      il vero derby capitolino e’ contro l’Atletico, oltre essere ospiti sono l’unica squadra in Europa che hanno tifato contro i propri colori, vivono grazie a noi.
      Che vergogna che sono.

      Rispondi

Lascia un commento