Braccino corto? Paura di vincere? Può essere. La Roma, ancora una volta, non è stata in grado di mantenere le distanze e si è fatta raggiungere dopo un primo tempo di totale dominio e dopo almeno 5 occasioni buttate al vento. La squadra giallorossa parte bene e schiaccia il Chievo, con la doppietta di Simplicio. Cambiano i lati e cambia l’inerzia della partita. La Roma si chiude e vai con i lanci lunghi. Prima Moscardelli (scandaloso Bertagnoli), poi Granoche. La Roma si addormenta, ancora, quando non deve. Il Chievo è una buonissima squadra e il campo era quello che era, ma non si può prendere gol dopo aver sbagliato la rimessa: Taddei l’ha battuta 2 m dentro. Adriano e Vucinic tornavano da un lungo stop, ma Ranieri ha deciso di farli giocare uno fino al 70′, l’altro fino alla fine, complice la follia di De Rossi al quale, evidentemente, pesava quella fascia da capitano. Nel momento di difficoltà maggiore della Roma, il capitano si è fatto espellere senza motivo. La Roma deve crescere, in un modo o nell’altro.