Euro2008, Buffon: “Alla fine ci ringrazieranno”

Gianluigi Buffon e` sempre piu` il simbolo di questa Nazionale. E’ stato lui a chiedere scusa dopo il 3-0 subito dall’Olanda. E’ stato lui a tenere l’Italia in corsa parando il rigore di Mutu. E, ora, e` ancora lui a spingere tutti a guardare avanti. L’estremo difensore azzurro conferma le sensazioni del dopo partita con la Romania. Il suo intervento decisivo non sarebbe altro che un segno del destino. Allora e` bene pensare a vincere la prossima e prendersi qualche rivincita: ‘Ho chiesto scusa agli italiani, e non me ne vergogno perche` sono sicuro di una cosa. Alla fine ci ringrazieranno’.

Buffon ha un obiettivo. Passare anche i quarti e giungere in semifinale: ‘Siamo ancora qui, l’Europeo e` aperto. E mi piacerebbe davvero tanto ritrovare l’Olanda in semifinale. Abbiamo avuto una bella reazione contro la Romania e questo ci fa essere fiduciosi. Adesso ci giochiamo la partita della vita’. Ancora una volta contro la Francia: ‘Noi abbiamo perso con l`Olanda e abbiamo metabolizzato il ko. Bisogna vedere se l`avranno metabolizzata anche loro. Noi non dobbiamo fare dei calcoli e non guardare al passato. Certo, nessuno pensava che sarebbe stata una gara da ultima spiaggia’.

A far sperare il portiere azzurro e` anche la designazione arbitrale: ‘Lubos Michel ci da` garanzie. Meritavamo un arbitro importante per una partita decisiva. Lui per noi e` una certezza in piu`’. Lo stesso Buffon e` convinto che lo stesso si possa dire della retroguardia italiana: ‘Chiunque avrebbe fatto brutta figura con l’Olanda. Con la Romania la nostra difesa ha fatto una figura migliore ma era una gara diversa. Comunque le colpe del ko con gli oranje non sono della difesa’.

Il pensiero al possibile biscotto e` pero` d’obbligo: ‘Olanda-Romania secondo me sara` una partita vera. Non e` come Svezia-Danimarca. In quel caso due squadre avevano interesse a pareggiare. Adesso ci guadagnerebbe soltanto la Romania, mentre l’Olanda fara` la propria partita. Sara` gara vera, dunque. E magari i romeni sentiranno l’obbligo di vincere e pagheranno l’effetto boomerang. Noi, invece, siamo abituati a giocare con l’acqua alla gola. Vincendo staremmo in pace con la nostra coscienza. Se non passassimo ai quarti nonostante i quattro punti vorrebbe dire che non era destino’.