A volte bisogna anche saper leggere tra le righe e non farsi condizionare dal titolo. L’articolo che ieri ha fatto tanto clamore (“Il problema Borriello“) è giusto solo se inserito in una certa ottica: se noi pensiamo alla situazione di Totti, possiamo dire che Borriello ha cambiato le rivoluzionato l’attacco della Roma e, quindi, per Totti sarà un “problema” tornare vicino alla porta. Per Totti, si. Totti è da 6 mesi che non segna un gol, Borriello ne fa di media uno ogni due partite. E’ chiaro che Borriello da vicino la porta non dev’esser tolto. Il discorso del problema regge solo SE inserito nel contesto suddetto, altrimenti no. Borriello è l’unica certezza della Roma: segna quasi sempre solo lui e si fa in quattro per aiutare la squadra. Se, poi, Totti rischia di non trovare spazio non è un problema della Roma, ma un problema suo. Ora che abbiamo una punta di ruolo, che sa segnare, non vedo perchè dobbiamo anche solo pensare di metterlo in panchina per far tornare Totti vicino la porta. Anche solo sentirlo fa venire i brividi. Definire Borriello un problema, fuori da quell’ottica, è un’assurdità, visto che è grazie ai suoi gol se non siamo ultimi. I veri problemi della Roma sono i pochi gol segnati, i molti gol subiti, il numero spaventoso d’infortuni e, tra le altre cose, una pessima gestione societaria dei problemi interni alla squadra. Ritiro? Sciolto su richiesta di Ranieri, come l’anno scorso venne sciolto su richiesta di De Rossi e Totti. Silenzio stampa? Non è effettivo, non è rigido e non succede nulla a chi non lo rispetta. I problemi della Roma sono tanti e attuali dirigenza e staff tecnico non possono risolverli. Sono al capolinea, è questa la verità. Il segreto di Pulcinella è stato svelato?
Ave atque vale.