Rassegna Stampa – Il Romanista – Potrebbero aprirsi nuovi scenari per il futuro di Alexander Doni. Il brasiliano, passato da titolare inamovibile nella gestione Spalletti a terzo portiere in quella di Ranieri, interessa nientepopodimenoche al Chelsea di Carlo Ancelotti, alla ricerca di un portiere affidabile da affiancare a Petr Cech visto che il portoghese Hilario non offre sufficienti garanzie per un top team come quello londinese. Un interesse nato in estate e facilitato dagli ottimi rapporti tra Ancelotti e l’agente del calciatore, Ovidio Colucci. Ci sono state delle telefonate e qualche timido sondaggio, poi la trattativa non è decollata. Non se ne è fatto più niente perché da una parte la Roma ha deciso di trattenere Doni, che aveva già accettato il Fulham (con tanto di contratti già firmati) e dall’altra il calciatore ha deciso di giocarsi tutte le sue possibilità a Roma. Una situazione che potrebbe sbloccarsi a gennaio, ma solo nel caso in cui il Chelsea (che continua a chiedere notizie sul giocatore) tornasse prepotentemente alla carica per il portiere, raggiungendo un accordo con la Roma.
Davanti ad una situazione del genere, con l’accordo delle società, Doni prenderebbe in considerazione l’ipotesi del trasferimento. Perché se dipendesse solamente da lui, non si muoverebbe dalla capitale per provare a riprendersi una maglia da titolare. Anche perché lui si sente un titolare di questa squadra e vuole convincere il tecnico giallorosso a dargli di nuovo fiducia. Un’impresa che non considera impossibile, soprattutto dopo aver parlato con Claudio Ranieri che gli ha ribadito che non chiude la porta a nessuno.
«Doni si sta allenando molto bene, non escludo che in futuro possa esserci una possibilità anche per lui»
va dicendo da qualche tempo il tecnico giallorosso che ha anche aggiunto che
«Doni è un giocatore diverso rispetto a quello della passata stagione»
Un’apertura che gli ha dato fiducia, convincendolo a rimanere per giocarsi le sue possibilità. Anche perché Doni, che ha il contratto in scadenza nel 2012 e che ha uno stipendio da top player (oltre 2 milioni netti a stagione) a Roma sta bene, e con lui la sua famiglia che in caso di trasferimento rimarrebbe a vivere nella capitale. La situazione cambierebbe radicalmente a fine stagione, se nel frattempo le gerarchie tra i pali della porta giallorossa dovessero rimanere immutate. In quel caso, a malincuore, non solo Doni non opporrebbe nessuna resistenza ad una cessione, ma sarebbe lui stesso a chiedere di andare via perché non potrebbe permettersi di rimanere un altro anno fermo.
Nel frattempo continua a lavorare in attesa di un’opportunità che spera possa arrivare presto, magari in Coppa Italia dove la formazione giallorossa aspetta negli ottavi di finale la Lazio (ammesso che i biancocelesti riescano a qualificarsi): per lui sarebbe un deja vu, visto che esattamente cinque anni fa (era il 23 ottobre 2005) fece il suo esordio con la maglia della Roma proprio in un derby. Da quel momento, fino all’esplosione di Julio Sergio e ai suoi problemi fisici, non è più uscito. Per questo Doni vuole provarci un’altra volta.