Per la Roma è un conto alla rovescia

Rassegna Stampa – Corsport – C’è anche la Roma tra gli asset che Italpetroli deve affidare a Unicredit con un mandato a vendere. Questo è emerso nella riunio ne di ieri pomeriggio, organizzata per cercare un punto di incontro in vista dell’ultimatum di lunedì prossimo, data utile finale per cercare di evitare l’arbitrato. C’è stato un passo avanti, un avvicinamento tra le parti, anche nella valutazione dei beni, ma è presto per dire che lunedì si arrivi alla conciliazione. In fondo l’incontro di ieri è stato utile ma ancora interlocutorio, gli avvocati di Italpetroli e Unicredit dovranno rivedersi domani, quando i legali della famiglia Sensi dovranno comunicare se accetteranno le condizioni imposte dalla banca. L’incontro tra gli avvocati è cominciato alle ore 18 presso lo studio del professor Gambino, in via dei Tre Orologi 12. Da una parte Gambino e Conte per Italpetroli, dal l’altra Carbonetti e Di Gravio per Unicredit. Gli avvocati della banca hanno presentato una proposta, riguardante gli asset da mettere in vendita per coprire il debito di circa 325 milioni di euro. Dopo due ore la riunione è terminata, sui volti dei protagonisti era evidente un po’ di tensione.

La riunione di ieri è stata importante per chiarire che nell’ipotesi di accordo c’è dentro tutto, i tre comparti che fanno parte del pa trimonio dell’Italpetroli: immobiliare, pertrolifero e calcistico. E’ emerso pure che la banca non vorrebbe inserire la Roma, difficile da gestire, ma senza la quale non è possibile coprire l’intera esposizione debitoria. Per la società di calcio non ci sarebbero ancora acquirenti. D’altro canto Rosella Sensi, una volta affidato il mandato a vendere della Roma e quindi di fatto « cedendo » la Magica alla banca, non intende gestire la squadra nell’ambito di un consiglio d’amministrazione blindato, senza nessun potere decisionale. Quindi si tratta di trovare un accordo molto articolato e non si può escludere nulla, neppure il ricorso all’ar bitrato. In questo caso passerebbe almeno un altro mese, con la facoltà di entrambe le parti di impugnare la sentenza e fare ricorso in appello. Comunque sono stati fatti passi avanti, soprattutto nelle valutazioni complessive. Il 23 giugno scorso le distanze erano quantificabili in 70 milioni, oggi si sono ridotte a 40. Se passa la conciliazione, i Sensi vorrebbero conservare Villa Pacelli, un albergo a Porto Santo Stefano, più 60 milioni, mentre la banca a conguaglio vorrebbe dare solo 20 milioni. Se si arriva a un accordo sarà onnicomprensivo, altrimenti si andrà a sentenza.

Intanto nella giornata di ieri da registrare due prese di posizione in merito alla vicenda- Roma. Il sindaco Alemanno si era espresso qual che ora prima del l’incontro degli avvocati: « Mi auguro un accordo: nei prossimi giorni de vo sentire Unicredit e Rosella Sen si per seguire la situazione. Siamo arrivati al nodo, vigilerò con gran de attenzione affinchè non ci siano ripercussioni sull’attività sportiva. Speriamo di arrivare a una solu zione che tuteli la squadra. Non sono ancora in grado di esprimer mi, ma farò di tutto affinchè la squadra sia tutelata perchè è un bene prezioso per questa città».

L’imprenditore Claudio Toti, presidente della Lamaro e della Virtus di basket, ha escluso ancora una volta qualsiasi coinvolgimento: « La possibilità di entrare in una cordata è un’ipotesi che non stiamo neanche analizzando ». Il mercato è attento alla trat tativa tra Unicredit e Italpetroli. C’è stato un andamento instabile del titolo AS Roma in Borsa, con punte in rialzo di quasi 5 punti percentuali, con molte azioni pas sate di mano.

Condividi l'articolo: