Preoccupazione per Pizarro e Vucinic

Rassegna Stampa – Gazzetta dello Sport – Viaggi e miraggi, sogni, canzoni, chilometri. Ecco. Ne abbiamo percorsi parecchi, soprattutto i calciatori. Dopo nove mesi e mezzo di rumba e 54 partite, possibile che ne abbiano ancora? Vediamo come stanno i probabili titolari di domenica.

Julio Sergio Ha vissuto una favola e continua a sperare nel lieto fine. Sta bene, è motivato, forse è meno fortunato di un mese fa.

Motta Come un orologio ritirato fuori dal cassetto: toh, funziona ancora. E bene. Non ha perso un secondo. Preciso.

Burdisso Una bestia, si esalta nel combattimento, ha ancora la forza di salire sul ring. Granitico e attaccato all’osso.

Juan Aveva i muscoli di seta, è sceso a Cosenza e li ha rinforzati con la canapa. Tarato per funzionare fino in Sudafrica.

Cassetti Spostato a sinistra per sostituire lo squalificato Riise, potrebbe essere un bene. Sta meglio del norvegese, sempre più che sufficiente dall’inizio della stagione. Affidabile.

Pizarro Uno di quei giocattoli fabbricati così bene che durano anni. Una trottola che non smetteva di girare, finché non ha sbattuto il ginocchio e, ieri, la caviglia. Acciaccato.

Perrotta Un crescendo la sua stagione, rigenerato dalla cura Ranieri. Affidabile e brillante, è un diesel con il turbo.

De Rossi Stagione di brutti pensieri, dolori e medicinali. Ha palle e cuore, avrebbe avuto bisogno di più testa e gambe. Comunque, sarà l’ultimo ad arrendersi.

Menez Presuntuoso, impertinente, ma averne di talenti così. È in palla. Da un paio di mesi fa pure il terzino. Al Chievo segnò un gol da favola.

Totti In crescita, ma ancora lontano dalla forma migliore. Per lui è un peccato che il campionato sia finito. La classe e la capacità di vedere la porta ce l’avrà anche a 70 anni.

Vucinic Il genio ci aveva preso per mano e ci stava portando dritti al sogno. Ma l’incantesimo si è rotto con la Sampdoria. Uscito acciaccato da Parma, ferito da Materazzi. Ma è ancora vivo, perciò occhio… In panchina

Sicuri che Taddei non sia tra i titolari? È il più in forma, l’unico al momento capace davvero di ribaltare un’azione.

Toni, invece, se la merita: nell’ultimo mese ha perso forza e motivazioni. Infine, se dovessero servire: Brighi non ha mai tradito, Baptista non ha mai brillato. Eppure se ne va in Sudafrica, beato lui.

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