Rassegna Stampa – Gazzetta dello Sport – Due della Juventus, uno dell’Atalanta, e uno dell’Inter: nell’anno dello scudetto Primavera la Roma non aveva neppure un difensore in under 19, nonostante che il ct azzurro, Berrettini a Trigoria ci venisse sempre volentieri. Cinque stagioni dopo, metà di quella linea difensiva lombardo-piemontese si allena a Trigoria, e c’è l’intenzione di arrivare a trequarti, specialmente se sabato l’osservato speciale, il barese Andrea Masiello (che piace alla Roma), dovesse confermare quanto di buono ha fatto vedere in questo torneo.
Passato Masiello giocava tra Motta e Andreolli in Nazionale il talento del Bari sembrava quello destinato ad accumulare più allori in carriera. I primi due li raccolse a pochi metri da casa: rimase due anni con la Juventus, e vinse per due volte il Torneo di Viareggio, lui che a Viareggio ci era nato. La Lucchese lo aveva fatto esordire in C1 a 17 anni, Moggi lo aveva preso subito e Capello lo aveva buttato nella mischia nello Juve-Inter del 20 aprile 2005, Due mesi dopo era tornato in Primavera, leader di una squadra convinta sicura dello scudetto. La delusione arrivò in semifinale: 1-0 firmato Okaka, Roma avanti e Juve a casa.
Gerarchie Un anno prima al Viareggio le cose erano andate diversamente: i giallorossi di Corvia avevano eliminato tra ottavi e quarti il Milan di Matri e l’Inter di Meggiorini, ma dovettero arrendersi alla Juventus di Palladino, e il più giovane della squadra era proprio Masiello. Dalla parte opposta, il più piccolo era il romanista corteggiato dal Bari, Alessio Cerci, 4 gol in quel torneo, partendo spesso dalla panchina: era il primo confronto diretto, Sabato si incontreranno di nuovo. Sei anni dopo quel 2003-04 in cui Criscito e Giuseppe Rossi erano gli outsider, e loro due — che il Mondiale lo vedranno in tv — gli intoccabili.