Il rumore della sconfitta contro il Napoli ha attutito quello della sua voce. Eppure domenica all’Olimpico, dove ha scritto le pagine pi๠emozionanti della storia recente della squadra, Francesco Totti ha lanciato la sua Opa sulla Roma. Candidandosi a qualcosa pi๠del ruolo da mediatore tra dirigenza e spogliatoio che inizia a sentirsi stretto. Nell’organigramma consegnato ai dipendenti di Trigoria un mese fa il suo nome non compariva.
Ma nell’ombra l’ex capitano si sta prendendo sempre pi๠spazio. Con un’idea: guidare la direzione tecnica nella stagione della (auspicabile) rinascita. àˆ quello che ha detto tra le righe prima che la Roma si facesse prendere a sberle dal Napoli: «Sento dire che avrಠpi๠poteri, se guadagnerಠposizioni di certo cambierಠqualcosa che non ha funzionato, ne ho già parlato con chi di dovere». Quel qualcosa é – con un livello minimo di approssimazione – il peso del consigliere ombra di Pallotta, Franco Baldini. Che tra Cape Town e Londra muove i fili delle decisioni presidenziali: consigliಠMonchi e poi di cacciarlo, ora vorrebbe imporre un management tutto straniero, con il ds portoghese del Lille, Luis Campos, e il capo dello scouting dell’Arsenal, il tedesco Sven Mislintat, nomi esotici a cui da sempre é sensibile Pallotta.
I programmi a Trigoria sono invece altri e il frontman di questa linea é Totti: ieri ha guidato la riunione decisionale a Trigoria con Ranieri e i dirigenti per trovare soluzioni alla crisi tecnica. Si sente pronto a prendere in mano l’area sportiva, affiancato dal ds Ricky Massara (anche se c’é chi ha preso contatti con il ds del Toro Petrachi). Per sà©, Francesco vorrebbe poteri decisionali, per l’altro quelli esecutivi, ossia di “fare†il mercato, supervisionati dal Ceo Fienga, la carica pi๠alta a Trigoria. Insomma, la Roma é nei fatti di fronte a una sorta di resa dei conti tra due antichi nemici come Baldini e Totti, ma pure tra l’asse anglo-americano e quello romano. Che ha raccolto plausi nel recente summit di Doha da partner e sponsor, ma deve difendersi dal decisionismo a orologeria di Pallotta.
Totti già parla da manager, “tratta†Bennacer dell’Empoli e spiega che del rinnovo di De Rossi «parleremo a fine anno con lui». Ma per molti deve ancora crescere. Pi๠d’uno é rimasto sorpreso a saperlo in vacanza sulla neve di Ortisei nella settimana pi๠importante della stagione, prima del derby e del Porto, che hanno portato al duplice allontanamento, di Di Francesco e di Monchi. E non era la prima volta, visto che l’estate passata quando la squadra ha iniziato il ritiro estivo lui era in Russia a stupire il pubblico locale con giocate da campione nel calcio a 8. Non sono stati apprezzatissimi nemmeno i suoi selfie da Doha, mentre i dirigenti lavoravano con gli sponsor e la squadra si allenava in solitudine senza un dirigente con cui interfacciarsi.
Il rimprovero che gli viene mosso é di sentirsi ancora troppo calciatore: nella scelta delle vacanze – lo scorso anno disertಠil vertice di Londra a cui fu invitato tardivamente per non disdire il viaggio familiare alle Maldive – e soprattutto nelle ore che passa a Trigoria, sovrapponibili con quelle dei calciatori, molte meno dei dirigenti. Eppure, secondo il suo ex allenatore Andreazzoli, «l’unico che sa quale sia il problema della Roma e possa risolverlo é Totti». Chissà se Pallotta sarà d’accordo.
(La Repubblica, M. Pinci)