Baldini offre la panchina della Roma a Sarri

Come in un corteggiamento vero e proprio, tutto é iniziato con un invito a cena. Di certo, non é pi๠solo una forte attrazione: la Roma a giugno cambierà  allenatore e vuole convincere Maurizio Sarri a dirle di sa. L’idea é di quelle suggestive, ma si é già  trasformata in azioni concrete. Due telefonate, un appuntamento a tavola, a Londra: a guidare le mosse del club giallorosso per assicurarsi dalla prossima stagione l’ex tecnico del Napoli é il consigliere personale del presidente Pallotta, Franco Baldini.

Che per Sarri ha una passione da tempo: a lui la Roma pensಠgià  nel 2015, quando poi firmಠcon De Laurentiis dando inizio a quella saga culminata con lo scudetto sfiorato un anno fa. Al Chelsea invece non ha avuto la stessa fortuna, finora: secondo voci ricorrenti se perdesse la finale di Coppa di Lega contro il Manchester City di Guardiola – da cui ha recentemente incassato sei gol – sarebbe subito esonerato. In ogni caso, il destino a fine stagione pare segnato o quasi, anche se lui prova a restare aggrappato alla panchina: «Devo pensare al fatto che sarಠl’allenatore del Chelsea per molto tempo, altrimenti non posso lavorare. Non ne sono sicuro, ma devo pensarlo». E quel «non ne sono sicuro» é la crepa in cui ha provato a inserirsi la Roma appena ha annusato l’aria che tirava a Londra intorno al tecnico. Aria che si é fatta pesantissima dopo il 6-0 col City, ma che già  da alcune settimane soffiava voci di rottura.

àˆ bastato l’acquisto di Pulisic, che il Chelsea si é assicurato per la prossima stagione e di cui Sarri ha saputo leggendo i giornali. A Marina Granovskaia, plenipotenziaria del club inglese per mandato diretto di Roman Abramovich, alcune scelte hanno dato un certo fastidio. Intanto, quelle di mercato: il club ha speso in estate 65 milioni per Jorginho, pur di accontentare Sarri, ma il rendimento del regista della Nazionale azzurra é stato fin qui tragicamente ordinario, con momenti di profonda insufficienza. In pià¹, é costato il dirottamento fuori ruolo del gioiello Kantà©, che adesso ha messo il broncio e vorrebbe andar via, in Spagna o al Bayern. Pure l’affare Higuain, preso in prestito a gennaio per espressa richiesta dell’allenatore con la speranza che rivitalizzasse il Chelsea, é stato fin qui ininfluente per i destini del club. E anzi é costato il “sacrificio” di Morata, cinque anni pi๠giovane di lui. Hazard gli ha dato pubblicamente del “vecchietto”, persino i tifosi che inizialmente avevano sposato la sua filosofia di gioco ora lo attaccano, cantando “fuck the Sarri ball”. E Marina avrebbe preso contatti con Zidane per sostituirlo.

Insomma, a meno di ribaltamenti da qui a fine campionato, il divorzio pare solo una questione di tempo. La Roma si é già  mossa, per bruciare i concorrenti: anche perchà© la liason con Di Francesco a fine stagione – a meno di un’insperata finale di Champions League, che rivoluzionerebbe i piani – é destinata a chiudersi. Complice l’addio, sempre pi๠probabile, del principale sponsor dell’allenatore abruzzese: il direttore sportivo Monchi. Lo spagnolo é esausto, voci ricorrenti lo candidano alla direzione sportiva dell’Arsenal, altre lo vorrebbero futuro presidente del “suo” Siviglia, per un gruppo straniero che vuole acquistarlo: «Sono convinto che tornerà  qui, non so perಠse da direttore sportivo», confessಠqualche mese fa il suo ex collaboratore al Siviglia Miguel àngel Gomez. Di certo la Roma sta già  iniziando a pensare all’eventualità  della successione. Provando a garantirsi nel frattempo una certezza in panchina.

(La Repubblica, G. Cardone – M. Pinci)

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