Gazzetta dello Sport, C. Zucchelli
Uno é pi๠interditore e copre meglio la difesa. L’altro verticalizza con maggiore efficacia. Diversi modi di essere regista, diversi modi di essere leader, diversi modi di essere e basta. Maxime Gonalons e Daniele De Rossi, due facce della stessa medaglia e un’alternanza che puಠfare bene alla Roma e ad entrambi. A Daniele perchà©a 34 anni puಠgestirsi nel migliore dei modi, anche in chiave azzurra; a Gonalons perchà© gli puಠpermettere di capire bene i meccanismi del calcio italiano senza fretta; e a Di Francesco perchà©, come lui stesso ha sottolineato pi๠volte, potrà scegliere tra i due in base al «momento di forma fisico e mentale e anche in base agli avversari».
ALTERNANZA – L’idea, fin dall’inizio, era di alternarli, per quanto possibile, poi le iniziali difficoltà di ambientamento del francese hanno costretto il tecnico a mettere in campo con pi๠continuità il capitano. Adesso perಠGonalons sembra sulla via giusta, tra Chelsea e Crotone ha dato risposte convincenti e quindi la sensazione é che l’alternanza andrà avanti. Con Napoli e Torino é sceso in campo De Rossi, le altre due le ha fatte il francese, stando a questa logica stasera e domenica 5 dovrebbe toccare di nuovo a Daniele, la Champions invece, dove é partito titolare due volte su tre, sarebbe invece ancora in favore di Gonalons. Se sarà cosa lo dirà soltanto il tempo, che perಠha detto come, almeno a livello di risultati, con lui in campo la Roma ha conquistato 10 punti su 12. àˆ vero che, tranne il Chelsea, gli avversari non erano di prima fascia, ma intanto, se si esclude la partita col Qarabag, il miglioramento é sempre stato costante.
LEADER – D’altronde, Gonalons sapeva benissimo, venendo a Roma, che avrebbe dovuto lottare per conquistare il posto. De Rossi non é soltanto colui che ha ereditato la fascia di Totti, ma é anche un giocatore che, anche nei momenti in cui non é brillantissimo, raramente é messo in panchina dai suoi allenatori, Roma o Italia che sia. La sua capacità di coprire la difesa, il suo essere tattico in campo e il carisma che mette a disposizione dei compagni sono oro per i tecnici e Di Francesco lo sa bene, cosa come Ventura, che incrocia le dita per averlo al top contro la Svezia.
COSA CAMBIA – Quello in Russia per De Rossi sarebbe il quarto Mondiale, l’ultimo della carriera, salvo sorprese, e un po’ il sogno é lo stesso di Gonalons, che spera di ripetere quanto fatto da Perotti, convocato dopo anni con l’Argentina. Tutto passa dalle prestazioni con la Roma: stasera dovrebbe partire dalla panchina, ma non é scontato. Con lui la Roma verticalizza di pià¹, gli piace tentare la giocata pi๠rischiosa e dettare i ritmi del gioco, che poi é quello che, accanto a De Rossi, negli anni hanno fatto i vari Pizarro, Aquilani, Pjanic, Keita o Pirlo. Di Francesco, perà², non li vede insieme se non in situazioni di emergenza (come poteva essere con il Napoli). Ecco perchà©, pur stimandosi – e De Rossi é stato fondamentale nel processo di crescita di Gonalons – continueranno ad essere uno l’alternativa dell’altro. E una risorsa in pi๠per la Roma.