Spalletti nel post partita di Roma-Chievo 3-0

Oltre cinquantamila spettatori hanno assistito alla bella vittoria della Roma per 3-0 contro il Chievo e per Luciano Spalletti è questo lo spettacolo che i tifosi meritano di vedere.

“I ragazzi hanno lavorato in questo periodo e il pubblico ha partecipato, perché certa gente anche se non è allo stadio quando vai in giro per la città ti fa sentire il contributo e il supporto”, ha dichiarato il tecnico al termine del match. “Oggi sono anche venuti all’Olimpico ed è stata una festa bellissima: la Roma e i tifosi della Roma meritano questo genere di spettacoli”.

I giallorossi, che al momento dell’arrivo dell’allenatore toscano occupavano la quinta posizione in classifica, ora sono ancora in corsa con il Napoli per il secondo posto.

“Ora sono tranquillo. Quando sono tornato, però, ho ricevuto 200 messaggi che dicevano la stessa cosa: ‘ridacci dignità’. Era questo l’aspetto a cui tenevano i nostri tifosi. C’era da lavorare duro e certi numeri si fanno se si hanno giocatori di livello”.

Si fida di Ventura questa sera?

“Mi fido dello sport in generale, sono convinto che per il Napoli questa sera sarà una partita difficile contro il Torino come lo è stato con per noi con il Chievo. La squadra di Sarri ha le carte in regola per portarla a casa ma sono convinto che se la dovrà giocare”.

Dopo il 2-0 questa sera c’è stata un po’ di sofferenza imprevista?

“Questo è quello che non capisco della mia squadra, in certi momenti si potrebbe portare la partita su un binario più gestibile, invece poi si comincia a perdere palla, si imbucano troppi passaggi difficili, si lascia la gestione del match a loro, si fa fatica e nella fatica gli avversari sono bravi a metter in pratica le loro qualità. Come il Chievo, che è una squadra forte: se non fosse stato bravo Szczesny, se non ci fosse stato il palo o se Rudiger e Manolas non si fossero buttati a corpo morto su certe conclusioni sarebbe stato più difficile. Invece, paradossalmente, è stato facile passare sopra 2-0. Come carattere ed esperienza di squadra, queste sono situazioni da gestire diversamente”.

L’impresa che hanno fatto i suoi non è stata giustamente riconosciuta?

“Non gli è stata mai riconosciuta, se si ritorna indietro e si pensa a tutte quelle partite da giocare con l’Inter e la Fiorentina davanti risultava davvero difficile pensare a una rincorsa condotta con tranquillità. Noi non potevamo sbagliare niente e dovevamo allenarci sempre alla stessa maniera. In questi giorni i ragazzi si sono concentrati solo sulla partita di oggi, gli va fatto un grande complimento per il sentimento e per la professionalità, qualità che non è sempre facile trovare”.

“Li ringrazio perché se guardiamo le statistiche hanno raggiunto un corpo massiccio di numeri. Per arrivare a quella montagna di numeri c’è bisogno di una corsa lunga e non sempre si è ringraziato la squadra per quello che ha fatto. Sembrano numeri impossibili e noi li abbiamo resi possibili di volta e in volta. Ci siamo allenati all’impossibile”.

Photo Credits | Getty Images

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