Correva l’anno 1984 anzi, era quasi finito. A dicembre la Roma scendeva in campo allo Stadio Olimpico per affrontare l’Udinese, avversario odierno degli uomini di Garcia. Per l’ultima volta risultava nell’undici titolare, davanti ai propri tifosi, il “divino“, Paulo Roberto Falcao. Arrivato a Roma 5 anni prima, Falcao fu da subito un idolo della Curva Sud, parte calda del tifo giallorosso. I giallorossi di Dino Viola e Nils Liedholm avevano trovato l’ingranaggio perfetto, il talento cristallino tipicamente sudamericano. Il divino vinse con la maglia della Roma lo Scudetto ’82-’83 ed alzò al cielo due volte la Coppa Italia.
La Roma riuscì a battere l’Udinese per 2-1: il vantaggio arrivò grazie al gol di Roberto Pruzzo che spizzò in rete il corner di Marazico Bruno Conti (in quell’occasione solo Mara perchè Zico, all’epoca all’Udinese, era infortunato), i friulani centrarono il pareggio con Selvaggi prima che Ciccio Graziani chiuse definitivamente i conti (altro assist di Bruno Conti). Non fu una grande partita per Falcao che ebbe modo di rifarsi nell’ultima sfida assoluta indossando la maglia giallorossa: due settimane dopo segnerà il gol decisivo contro il Napoli. Per problemi al ginocchio il divino dovette salutare Roma ma da queste parti verrà ricordato per sempre come una leggenda.