Astori, 0-1. E’ l’ultimo ricordo di una Roma sfrontata, squillante, tignosa, polemicamente aggressiva. E in fondo in quella Domenica, invidiabile e malinconica, la squadra ringhiava a -1 dal primo posto, Gennaio era torrido, in festa, ci credevamo. Tutti. Voglio dire, la Roma doveva spaccare il mondo. Vincerlo. Dominarlo. E’ invece finita per spaccarsi interiormente, e il come nessuno lo sa. Forse per Rongoni, forse per Garcia, forse per Baldissoni&Sabatini o forse per una piazza che ad Agosto già si vedeva cucito al petto il tricolore di un campionato non ancora giocato. Io compreso, già affascinato dal Circo Massimo pieno zeppo.
Ma chissene frega, non saper rimediare ad una sconfitta, è peggiore della sconfitta stessa. E a Settembre ripartiremo, stessa voglia, stessa grugno, stessa passione – con diecimila abbonamenti già staccati, segno di un amore che dimentica presto i tradimenti che più di altri feriscono –.
Non si tratta di chiudere gli occhi, di passare oltre alle mille fatiche di questa stagione ripugnante, schizofrenica, ma di tifare. Sì, perché non è ancora arrivato il momento dei fischi, delle critiche feroci, delle crocifissioni e delle condanne. Per questo ci sarà tempo, inevitabilmente. Ma mancano ancora due partite – la terza non si gioca, si vince – e un ultima prova d’orgoglio da chi c’era dopo Roma – Bayern, dopo Roma – Fiorentina, dopo Napoli – Roma, dopo quel Febbraio di pareggi incommentabili.
Badate, c’è poco da difendere su questa Roma veramente noiosa. E’ snervante soffrire per una squadra che s’è persa in quel gol fantasma di Astori, diventando per osmosi essa stessa un fantasma. Pare fatto apposta, probabilmente lo è. Eppure c’è una partita da giocare, c’è un Roma – Udinese di cui poco s’è parlato. Una gara che vale tre punti. Tre punti per la dignità della squadra. Tre punti per tutti noi che abbiamo sempre riempito, fisicamente o no, la Curva Sud e lo Stadio – chiedere a San Siro, dove si sono perse le tracce dei tifosi –. Tre punti per riscavalcare gli altri, e buttarli giù dalla torre.
Con Milan – Roma si è toccato il fondo, ed è per questo che Roma – Udinese deve essere la riscossa d’onore per gli uomini che vestono questa maglia pregna d’amore.