Simpatica e divertente “intervista” realizzata da piccoli tifosi della Roma per la campagna “Take Your Chance”. Questa volta il protagonista è stato Danielino De Rossi, che ha risposto alle domande dei piccoli sostenitori della Roma.
Cosa provo quando entro in campo?
Tanta emozione, soprattutto in casa. Gli amici mi chiedono se mi rendo conto se gioco in Serie A. È una cosa che non faccio diventare nornale. Quando ero piccolo andavo allo stadio.
Chi è stato il tuo idolo calcistico da bambino?
Mi piaceva Maradona, ma il mio idolo era Rudi Voeller, poi Giannini. Loro sono gli idoli della mia infanzia.
Il compagno più simpatico?
Ne ho avuti tantissimi, ho legato con tanti. Ogni anno c’è quello nuovo che è più simpatico di altri, dopo 15 anni di calcio non può che essere Totti quello a cui sono più legato. Da pochi mesi è arrivato Ibarbo che è simpaticissimo, educatissimo e solare, sempre con il sorriso sulla bocca, poi c’è Astori, c’è Florenzi. Ma se devo dirne uno è Francesco.
Perché il 16?
Prima giocavo col 4, il sogno era di prendere il 5 come Falcao. Non me l’hanno fatto prendere anche se poteva spettarmi di diritto, ci sono delle classifiche che facciamo, per prendere i numeri di maglia. Quell’anno potevo prendere il 5, ma quell’estate è nata mia figlia il 16 luglio, in suo onore ho preso il 16 che era il numero di Roy Keane, un altro dei miei grandi idoli. Quindi, Gaia più Roy Keane: ho preso il 16! Keane che voi non potete conoscere perché siete troppo piccoli! (ride, ndr)
Segnare domenica?
Impossibile, sono squalificato (ride, ndr). Proverò a fare un bel gol sabato, ne faccio troppo pochi.
Quale è il tuo animale preferito?
A breve diventerà il cane, perché le mie figlie e la mia ragazza mi stanno obbligando ad averne uno a casa!
Il compagno di squadra preferito?
Francesco Totti… ormai ci gioco insieme da 12 anni!
Il mio gol preferito?
Il mio gol preferito l’ho fatto con la nazionale Under 21 alle Olimpiadi ad Atene, l’ho fatto contro il Giappone di rovesciata. Contro il Giappone il mio gol preferito è stato forse uno con l’Inter, brutto, da un metro dalla porta dove si era sbagliato il portiere e poteva essere molto importante per lo scudetto perché potevamo vincerlo in quella partita, poi lo abbiamo perso qualche settimana dopo, quella è stata una serata bella. Voi forse non eravate nati, anzi, sì forse sì…(ai bambini. Ride, ndr)
Ai bambini: “Se volete farmi altre domande, fate pure, tanto abito qua dietro! Se no…annamo a casa! (ride. ndr) Grazie per le domande“.