(CALCIOMERCATO AS ROMA – REPARTO PER REPARTO – FORZA-ROMA.COM) – Fuorviati dal fascino del colpo ad effetto, spesso, parliamo di mercato dimenticando le reali esigenze di organico. Una disamina che prenda in considerazione i singoli reparti, potrebbe aiutare a sviluppare considerazioni utilitaristiche. Cominciamo dai portieri. Quattro quelli attualmente in rosa. Troppi per pensare di acquistarne un altro, soprattutto in vista dell’imminente rientro di Doni, il cui utilizzo a pieno regime garantirebbe una certa tranquillità. In quel ruolo, dunque, è più facile pensare ad un’operazione in uscita che non viceversa. Ben coperto anche il reparto difensivo. Sono tre gli esterni di destra, ossia Cassetti, Cicinho e Motta; quattro i centrali, con Juan, Mexes, Burdisso ed Andreolli a contendersi due maglie; tre gli esterni di sinistra, nell’ordine, Riise, Tonetto ed Antunes, con quest’ultimo pronto ad intervenire, in caso di temporanea penuria. Anche il reparto offensivo, con i vari Totti, Vucinic, Baptista, Menez ed Okaka, oltre ad essere numericamente adeguato, appare tecnicamente molto bene assortito, nonostante da tempo si lamenti la mancanza di un "ariete". Un nuovo arrivo andrebbe ratificato con una partenza preventiva e propedeutica; in ogni caso, dovrebbe valerne la pena: cambiare per cambiare non sempre è indice di saggezza. Resta la linea mediana. Un reparto completo nella zona centrale, ma carente sulle corsie esterne. De Rossi, Pizarro, Brighi, Perrotta e Faty offrono innumerevoli soluzioni al centro; Taddei, Guberti e Cerci, sulle fasce, da soli non bastano. Il 4-2-3-1- di "spallettiana memoria" consentiva di "allargare" giocatori dalle spiccate doti offensive, quali Vucinic e Menez; il rombo a centrocampo, dal canto suo, consentirebbe di cavarsela per il rotto della cuffia, ruotando il flusso degli intermedi attualmente a disposizione. Ma il 4-4-2 classico richiede esterni di ruolo. Se la scelta tattica sarà questa, occorrerà ricercare qualcosa. Uno, massimo due innesti mirati, senza stravolgimenti e senza strafare. Tanto basterebbe per rendere la Roma competitiva a livelli importanti. Qualora, invece, ci toccasse frugare tra gli avanzi, sarebbe preferibile una soluzione interna: non mi dispiacerebbe affatto se fosse concessa un’opportunità anche ad Adrian Pit. A mio avviso, non sfigurerebbe.