(CALCIOMERCATO ROMA – STRATEGIE DI MERCATO – LA GAZZETTA DELLO SPORT) – Secondo la Gazzetta dello sport la Roma ha intenzione di attuare una strategia mirata alla limitazione delle spese ed a una eventuale cessione.
Vento di maestrale, un giro in barca a vela, il telefonino muto: la domenica del ds romanista Daniele Pradé non è stata da buttare. Ma oggi si ricomincia e lo scenario è immutato: i giallorossi devono incassare tra i 30-35 milioni prima di acquistare. In tempi di magra una somma come questa, che corrisponde ai mancati introiti per aver fallito la qualificazione in Champions, non è cosa da poco. Un paradosso, se consideriamo che secondo lo studio «Football Money League», pubblicato da Deloitte, la Roma è il secondo club italiano nella produzione di profitti, dietro al Milan: 175 milioni di euro. Ma in quest’estate 2009, la Roma sta pagando, oltre all’incertezza societaria— la nomina del supermanager che dovrebbe vendere il club continua a slittare —, anche il sesto posto dell’anno scorso ed è quindi costretta a cedere almeno un paio di giocatori. L’unico calciatore che potrebbe permettere d’incassare 30-35 milioni in un colpo solo e magari di averne altri 10 da investire è Daniele De Rossi,ma il centrocampista è, con Totti, l’unico incedibile.
Doppio piano – Oggi a Trigoria, dove la Roma torna ad allenarsi con una doppia seduta, ci sarà una riunione di mercato. Pradé, il direttore tecnico Conti, la responsabile economica Mazzoleni e Spalletti faranno il punto della situazione. Nelle strategie della Roma esistono due piani. Il piano A, che è quello preferito, prevede la cessione di un pezzo da novanta alle migliori condizioni possibili e quella di una pedina di medio calibro. È la strada migliore per proteggere l’aspetto tecnico, componente non secondaria per una squadra che aspira a tornare in Champions. In quest’ottica, i giocatori che possono garantire il business migliore sono Vucinic ed Aquilani. Il montenegrino ha due possibilità londinesi. Il Chelsea lo sta seguendo da diverso tempo (piace ad Abramovich e Ancelotti), ma dopo la partenza di Adebayor, ceduto al Manchester City, potrebbe essere proprio Mirko l’erede del togolese all’Arsenal. L’alternativa è Milano, sponda milanista (e nel caso potrebbe entrare nell’affare anche Abate, che piace molto a Spalletti), ma nei giorni scorsi di lui si è parlato anche nelle stanze dell’Inter, come soluzione per il post-Ibrahimovic. La vendita di Vucinic può portare in cassa 20 milioni e questo consentirebbe di completare le cessioni con una pedina di medio calibro: Menez l’ideale, Brighi il sacrificio doloroso, visto il suo rendimento. L’altro pezzo da novanta è Aquilani, ma la trattativa con il Liverpool è legata alla cessione di Xabi Alonso.
Ipotesi B – Il piano B è quello che si vuole evitare, ma con il quale bisogna fare i conti. In un mercato al risparmio, chi ha il portafoglio gonfio potrebbe cercare di prendere per la gola la Roma e costringerla a vendere le sue pedine migliori, vedi Vucinic e Aquilani, ma poi anche Menez, Baptista e Brighi a prezzi inferiori rispetto alla cifre attuali. Per fare cassa, la Roma potrebbe essere costretta a un doppio sacrificio. Domani intanto D’Alessandro sarà ceduto in prestito al Grosseto.