Forse noi siamo abituati male, forse è colpa mia che seguo tanto calcio estero e vedo tanti giocatori cercare di vincere ogni partita, forse sono davvero pazzo ed ho visto il match con altri occhi, ma credo che sia davvero esercizio coraggioso considerare “buona” la gara della Lazio, in un Derby “combattuto” e dal risultato “tutto sommato giusto”. Maresca disse: “C’è una differenza di mentalità tra Italia e Spagna: là le partite si preparano per fare gol e per vincerle, qui per non perderle e non prendere gol“. Sì, verissimo, lo stesso motivo per cui le squadre italiane in Europa soffrono come poche altre. Ho sentito con le mie orecchie dire le parole messe fra virgolette ed in grassetto poco sopra, in programmi di approfondimento. Quello della Lazio è un record: MAI era successo che in un Derby di Roma una delle squadre non effettuasse neanche un tiro in porta nelle gare di andata e ritorno. De Sanctis avrebbe potuto anche allungarsi per terra e la Roma, comunque, non avrebbe subito gol. E’ vero, non tutti hanno i mezzi per giocare a viso aperto, per questo esiste la tattica, ma quando si gioca solo ed esclusivamente per non subire gol, con 11 avversari in porta, parlare di tattica risulta difficile. E’ vero, la differenza fra Roma e Lazio è abissale: il tasso tecnico non è paragonabile. La Roma è troppo più forte e la Lazio, terrorizzata, non ha avuto mai il coraggio di attaccare con più di 3 uomini. Candreva che ha cominciato a perdere a tempo dal 43′, battendo un calcio d’angolo come se stesse vincendo 1-0 al 93′ di un match tiratissimo. Mai avevo visto un Derby del genere. Ci sta che il Cagliari venga a giocare per il pareggio, che lo faccia il Sassuolo (che pure ha cercato di giocare un po’ di più…), ma che una squadra scenda in campo IN UN DERBY con un atteggiamento simile, secondo me, è squalificante, è imbarazzante. Imbarazzo è la parola che ieri rimbombava nella mia testa, mano nella mano con la parola “fastidio“. Non aver vinto questa partita è sicuramente un demerito della Roma, ma purtroppo può succedere di non riuscire a sbloccare partite simili, contro piccole squadre che hanno paura di perdere terreno. Il primo ad essere deluso dal risultato sono io, che per il fastidio ho faticato a prendere sonno, come sarà capitato a tanti altri romanisti, soprattutto in casi di sconfitta. E’ un mio problema: soffro più i pareggi delle sconfitte. Ho letto e sentito che “è stata brava la Lazio a non concedere nulla alla Roma, difendendo bene“: mentre udivo queste parole temevo seriamente di esser impazzito. Sia chiara una cosa: se la Roma ieri non ha vinto, è stato solo ed esclusivamente per colpa della Roma, dei Giallorossi che non sono riusciti a mettere in rete quella maledetta palla, che ieri non voleva proprio entrare. La Roma è andata vicina al gol in almeno 6 occasioni, per tenermi stretto, e la difesa della Lazio è stata saltata molteplici volte, checché se ne dica.
E’ la solita Italia calcistica, quella per cui conta solo l’apparenza, conta la chiacchiera post match in cui va bene tutto, quella per cui l’unico calcio valido è quello “italiano”, catenaccio e contropiede (che in Europa rifiutano ovunque, ormai ), quella che a fine partita fa i complimenti a Reja (“Risultato positivo per noi”, ha detto, proprio a rendere manifesta la piccolezza dei nostri “rivali”), per aver “bloccato la Roma, con una buona difesa“. Sì, sì, come no, vedo infatti i laziali esultare per il pari: la Roma è arrivata al tiro fin troppe volte. Il problema non è stato quello, ma come ha detto Garcia è stato il timing sotto porta, insieme all’ultimo passaggio.
Ciò detto, comunque, e ho fatto questo articolo per scrollarmi di dosso i residui di questo Derby fastidioso e frustrante, anche a causa dei commenti seguiti, va detta una cosa: la Roma sta diventando veramente grande. Una squadra imponente, terrorizzante e orgogliosa, che non molla mai e non vuole lasciare niente. Peccato, è stata davvero un’occasione persa, ma la certezza è che la squadra reagirà come se fosse arrivata una sconfitta e questo è merito del nostro allenatore, che ha infuso consapevolezza nei propri mezzi alla squadra ed ha trasmesso una mentalità da squadra vincente a tutto l’ambiente, che ora non si accontenta MAI.
Archiviamo, questa volta spero di riuscirci definitivamente, questo risultato deludente e testa al Napoli: vogliamo la finale e partiamo da 0-1.
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