Rudi Garcia dopo la partita con il Cagliari ha detto una frase che sembrava più uno sfogo che una conclusione frutto di un’analisi. “Dobbiamo migliorare l’efficacia“: dev’essere questa la parola d’ordine dei Giallorossi, il mister deve insistere in allenamento su questo aspetto, perché alla Roma manca solo e soltanto questo. Avevo notato una certa tendenza, che sono andato a verificare sui file “statistiche” della Lega d Serie A. Leggete qui:
Torino – Roma
Possesso palla: 39% – 61%; (80% passaggi riusciti)
Tiri dentro/totali: 5/13 – 3/12;
% attacco alla porta: 40,7 – 60,9.
Roma – Sassuolo
Possesso palla: 62% – 38%; (75% passaggi riusciti)
Tiri dentro/totali: 6/17 – 7/10;
% attacco alla porta: 44,8 – 34,2.
Roma – Cagliari
Possesso palla: 62% – 38%; (68,8% passaggi riusciti)
Tiri dentro/totali: 7/19 – 2/10;
% attacco alla porta: 49,6 – 42,4.
E’ inquietante la frequenza con la quale la Roma fallisce occasioni da gol. In 3 partite, la Roma è arrivata al tiro per ben 48 volte, prendendo lo specchio soltanto 18 volte. Mancanza di lucidità? Squadra troppo frettolosa? Rudi Garcia deve assolutamente curare questo aspetto e migliorarlo. La Roma mantiene sempre il pallino del gioco, con una percentuale altissima di passaggi riusciti, che significa controllo del match, del gioco e della sua inerzia, ma la mancanza di efficacia è assolutamente evidente. Non è carenza di gioco, nonostante il ritorno di Gervinho abbia mostrato la differenza tra quando lui è in campo e quando non è presente. La Roma ha macinato gioco, palle da gol e occasioni, andando al tiro tantissime volte, ma la porta è stata un miraggio (a parte Avramov…). Purtroppo il calo fisico dell’ultima gara, quello degli ultimi minuti, è stato dovuto ad una concomitanza di cause: giocatori non al meglio e con pochi allenamenti sulle gambe, molti nazionali e soprattutto mancanza di fluidità di gioco contro Torino e Sassuolo. Mi spiego meglio: la forza della Roma è sempre stata nella qualità della corsa. Nelle prime 10 gare, forse solo contro l’Udinese non è successo, la Roma ha fatto correre la palla, con pochissimi movimenti dei giocatori, che nel secondo tempo potevano uccidere il match o ribaltarlo. Contro Torino e Sassuolo è mancata fluidità di gioco e la squadra è stata obbligata a correre di più: contro il Cagliari abbiamo visto i risultati.
Non dubito che Rudi Garcia abbia già notato questi aspetti, magari li abbia già analizzati con i ragazzi nella seduta di ieri e che vedremo un’altra Roma, la prima, contro l’Atalanta, peraltro veramente a pezzi e senza uomini. La Roma è forte e non deve temere nessuno, se non sé stessa. Come una grande squadra, cosa che la Roma ha dimostrato di essere.
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