Mediobanca temporeggia, l’istituto in qualità di advisor della As Roma nella vicenda legata alla cessione della società giallorossa in merito alla situazione debitoria di Italpetroli nei confronti di Unicredit, prende tempo e tiene in attesa il gruppo capeggiato da vinicio Fioranelli.
Corriere dello Sport – Mediobanca prende tempo. Unicredit è sempre più impaziente. I Sensi aspettano e sperano. E oggi, a Roma, sbarca il leader libico Gheddafi per una visita storica, la prima volta in Italia, che potrebbe interessare assai da vicino anche la Roma calcio. Questa la sintesi di un’altra giornata d’attesa intorno al pacchetto di maggioranza della società giallorossa che, pure ieri, ha visto il titolo in Borsa con il segno positivo (oltre il due per cento) e un volume di scambi dieci volte superiore a quella che è la media normale.
Ma quello che si attendeva, più o meno, per ieri, non c’è stato. Ovvero la risposta di Mediobanca, gradimento o non gradimento, al gruppo Fioranelli, la società di diritto svizzero- tedesca che da mesi sta portando avanti una trattativa, pardon manifestazione d’interesse, nei confronti del pacchetto di maggioranza del club giallorosso. La risposta, ci dicono, ci dovrebbe essere oggi, anche se a questo punto è lecito dubitare, pur considerando che Unicredit comincia a far trapelare una certa insofferenza, eufemismo, verso una situazione che al contrario vorrebbe chiudere il prima possibile, se non altro per cominciare a rientrare dei circa trecento milioni di credito che vanta nei confronti di Italpetroli. Unicredit, inoltre, sta continuando nel suo pressing esigendo che al più presto venga messo nero su bianco il nome dell’advisor con il mandato a vendere la Roma. In caso contrario Unicredit farà quello che ha minacciato di fare, entrerà in campo in maniera piuttosto netta.
Come mai, però, Mediobanca non ha ancora risposto sì o no? Per prendere tempo, la risposta più gettonata. Almeno da parte del gruppo Fioranelli che, almeno a parole, si dice più che sicuro sul fatto che le garanzie richieste sono state date e sono a prova di dubbi. Pare, infatti, che siano state fornite garanzie per il doppio dei soldi che costerebbe la Roma. Cioè i soldi sarebbero stati garantiti in due banche, la Barclays Bank e la Abn-Amro, due conti su cui ci sarebbero i soldi per comprare potenzialmente due volte la Roma. Sui soldi, insomma, non ci sarebbero problemi. Un altro problema che sarebbe nato è quello relativo alle vertenze legali che ha in corso la Roma. Erano state indicate in tre-cinque, mentre al contrario il numero totale sfiorerebbe le cento. Un aspetto che può preoccupare ( quanto costerebbero a chi eventualmente subentrasse nella Roma?) ma che non ha comunque bloccato la cordata Fioranelli che in cambio avrebbe chiesto di pagare subito una parte del concordato, mentre il resto rimarrebbe bloccato su un conto, in attesa che si faccia chiarezza su queste vertenze.