Vincenzo Montella ha parlato ieri in conferenza stampa, mostrandosi soddisfatto della sua Fiorentina e spendendo anche belle parole nei confronti della Roma.
Ecco le sue parole:
SULLA GARA:
“Per noi come per la Roma è una gara fondamentale, se vincessimo potremmo raggiungere l’Europa e mettere anche un pò di pressione al terzo posto del Milan“.
SU ANDREAZZOLI:
“E’ una persona che stimo molto e come collaboratore per me è stato molto prezioso in quella mia brevissima parentesi alla Roma. E’ una persona equilibrata e serena, secondo me un bravissimo allenatore che cura sia la fase offensiva che quella difensiva molto bene. Si vede che la squadra pensa a quello che deve fare in entrambi i casi, sia quando la palla ce l’hanno loro, sia quando è degli avversari. Quindi probabilmente sono più attenti ad entrambi le fasi, ma questa naturalmente è una mia sensazione“.
SULLE EMOZIONI DI AFFRONTARE LA ROMA:
“Sicuramente il legame e l’affetto è ancora forte, perché li ho trascorso dieci anni, perché vivo a Roma, perché ancora ci sono tantissimi amici, ed ora anche sulla panchina giallorossa, anche con i collaboratori, quindi non può essere una partita normale“.
CHI LA PREOCCUPA?
“Totti è particolare come tipo di giocatore, ma probabilmente a loro toglierei qualcun’altro. Lamela in questo momento sta bene, ma forse anche Osvaldo“.
SU JOVETIC:
“Stevan si è calato completamente nella realtà della squadra, nell’ultimo periodo da gennaio molto di più rispetto alla prima parte. Sta giocando in un ruolo che probabilmente in prospettiva può diventare completamente suo, ma che adesso ancora non ha nel dna. Si è messo anche a Genova a disposizione della squadra, e se due dei suoi compagni gli avessero passato la palla, avessero fatto la scelta giusta in un momento in cui sono capitate due buone azioni per noi, allora probabilmente avrebbe fatto anche due gol. Quindi sono soddisfatto di come sta giocando, ma per domani mi aspetto però qualcosa in più rispetto a quello che è il suo talento, questo è ovvio“.
SU LJAJIC
“Ognuno ha la sua storia, ognuno ha il suo cammino da percorrere, e c’è chi lo fa in modo più veloce e chi meno. Ljajic ha le stimmate del da grandissimo giocatore, però per essere considerati tali c’è bisogno di tempo e bisogna dimostrarlo con la continuità, non basta un anno, non bastano probabilmente nemmeno due anni. Il tempo dovrà dire se uno è un campione o un aspirante campione. Non mi sento di volermi prendere dei meriti o dei vanti nella sua crescita, perché lui ci ha messo del suo. Adesso dovrà pensare bene che cosa sia meglio per lui in futuro, secondo me la sua collocazione ideale sarebbe, per poter crescere ancora, quella di rimanere in questa Fiorentina, altrimenti se non la penserà così credo che ognuno possa andare avanti per la propria strada. Probabilmente lui ha bisogno della Fiorentina più di quanto la Fiorentina abbia bisogno di lui”.
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