ROMA, 19 MAR – Un piede nel passato, uno nel futuro. Gigi Riva va ancora in rete, ma stavolta la rovesciata è uno spettacolare mix di modernità multimediale e di calcio in bianco e nero. È da oggi on-line il sito ufficiale dedicato a ‘Rombo di Tuonò. Vi scorrono le immagini non solo di quei campionati anni ’70, del quale Riva fu leggendario protagonista, ma di quella Italia tutta. Sovrapposte in un mix assolutamente suggestivo. Su www.gigiriva.it scorrono – rigorosamente in bianco e nero su classica carta kodak – le famose rovesciate acrobatiche di ‘Rombo di Tuonò, ma non solo. Nel sito, regalo per la festa del Papà del figlio Mauro, vi sono anche una serie di chicche che faranno la gioia dei collezionisti e degli amanti del calcio-vintage, che vanno dagli spezzoni delle trasmissioni televisive (perfino una Domenica Sportiva condotta da Lello Bersani, alle cui spalle spicca una lavagnetta contenente la classifica marcatori) a quelle radiofoniche. C’è anche la storia di Riva estrapolata da youtube.com, ma soprattutto delle foto assolutamente inedite, che lo ritraggono con la divisa militare ai tempi del servizio di leva (in una foto posa assieme a Facchetti, Zoff, Juliano), mentre va a porgere un saluto (e le scuse ufficiali) al raccattapalle che mandò all’ospedale, colpendolo con una pallonata, con Giacomo Agostini, Arturo Merzario, al fianco di una Alfa Romeo Spider, della quale si innamorò vedendo al cinema il mitico ‘sorpassò con Gassman e Trintignan. A proposito di quel bolide da 1600 cc, Boninsegna diceva di aver fatto un’assicurazione sulla vita dopo essere uscito con il compagno di ruolo (e di squadra). Su quella stessa auto, che Gigi parcheggiava fuori dall’Amsicora (lo stadio dell’unico scudetto cagliaritano), sotto il tergicristallo c’erano poesie e biglietti d’amore lasciati da decine di ragazze che sognavano di fidanzarsi con lui. Sempre nella sezione gallery da non perdere le immagini che lo ritraggono con Saragat, o con Rumor, mentre fa una smorfia dopo un infortunio. Uno spaccato di costume e storia contemporanea, che non poteva prescindere da un mostro sacro, come lo fu Riva, il cantautore genovese ma sardo d’adozione Fabrizio de Andrè, del quale il giocatore conservava una gigantografia nella propria camera da letto. Gigi ha gradito, ha ringraziato il figlio, poi è tornato a guardare avanti, come fa di solito. Magari avrà pensato alla prossima partita della Nazionale azzurra. I salti all’indietro non gli sono mai piaciuti, lui che in Spagna non ci avrebbe impiegato molto a guadagnarsi la definizione di ‘hombre vertical’. Chi lo conosce bene racconta che, fino a qualche tempo fa, Gigi teneva in garage due scatoloni pieni di ritagli di giornali: Nazionale, Cagliari, scudetto, incidenti. Esaltazione e dramma. C’erano anche dei ritagli su Bandini, morto bruciato a Montecarlo, e su Tenco, il cantautore triste che morì a Sanremo. Spaccati di vita, tornati in auge solo grazie all’amore del figlio per un padre che ha fatto la storia del calcio.